Ad affermarlo il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia pronunciata ieri pomeriggio in occasione della Messa celebrata per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Rivolgendosi ai migranti presenti nella cattedrale di San Lorenzo, il cardinale ha aggiunto: “Lo diciamo in questo contesto ecclesiale che può essere particolarmente segnato e ferito, direttamente o indirettamente, nei propri cari, nella propria terra, nel proprio popolo: non deve vincere la strategia della morte”. Invece, il terrorismo, “vince se ci rinchiudiamo dentro noi stessi, con pochi fidati, guardando gli altri con occhi di sospetto e di paura”.
I terroristi, infatti, “vorrebbero farci vivere così: nell’angoscia, nel sospetto, nel timore, nel dubbio, nella diffidenza, per rintanarci in un piccolissimo perimetro che vorrebbe essere di salvezza ma che non salva nessuno”. “Mentre preghiamo per le tante vittime di questi giorni – ha concluso il cardinale – preghiamo il principe della pace perché sostenga le persone e le nazioni che sono state colpite ma anche perché illumini e ispiri giustizia pace e amore”.