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Sisma, il diario dei giovani volontari di Varese in diocesi

Di Lucrezia e Tommaso

DIOCESI – Diario di un’esperienza di solidarietà nei luoghi colpiti dal terremoto dei giovani della Comunità Pastorale “Don Gnocchi” di Varese, accompagnati da Don Marco Usuelli.
Pubblicheremo ogni giorno un articolo per rivivere insieme le emozioni e le esperienze vissute dai giovani di Varese.

Prima puntata del diario di bordo
Quando, in agosto, le zone del centro Italia venivano devastate dal sisma e i nostri connazionali vedevano crollare le loro case, sono risuonate in noi le parole che Papa Francesco ci ha dedicato durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia: “Questo tempo chiede di vivere da protagonisti, la vita è bella se la viviamo fino in fondo, non lasciamo che siano altri a decidere per noi. […] Voi siete un’opportunità per il mondo, abbiate il coraggio di percorrere le strade della fraternità. […] Chi non rischia non vince”. Queste frasi semplici, ma non banali, ci hanno ricordato che il nostro obiettivo è quello di trasmettere il messaggio di misericordia appreso in Polonia anche in Italia e nella vita di tutti i giorni. Da qui la decisione.

Domani mattina, alle 06.00, partiremo dall’oratorio di San Carlo alla volta di Ripatransone, paesino della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, dove le suore del posto ci ospiteranno in attesa di conoscere i luoghi nei quali verremo impiegati. La nostra principale funzione sarà quella di organizzare attività ricreative per bambini e adulti nei vari punti di raccolta destinati agli sfollati, oltre a dare appoggio a squadre già presenti nella zona.

Ma che cosa spinge un gruppo di circa trenta persone, durante le vacanze natalizie, a donare il proprio tempo a favore di persone in difficoltà?

“La voglia di fare del bene è tanta ma, soprattutto, a contatto con una realtà diversa, potremo renderci conto che spesso ci lamentiamo di cose superficiali”, queste le parole di Elisa.

Sara e Giulia, invece, rispondono così: “Quando Don Marco ci ha proposto quest’esperienza, abbiamo deciso di accettare sia perché curiose di conoscere una realtà così diversa ma allo stesso tempo così vicina a noi sia perché mosse dalla volontà di dare un briciolo di serenità e speranza alle persone colpite. E’ interessante, poi, scoprire il rapporto con la fede in un momento di grande sofferenza”.                                                   “Aiuto gratuito e solidarietà” sono infine le motivazioni di Lorenzo.Il nostro viaggio durerà circa 4 giorni e si concluderà venerdì. Fino ad allora, vi terremo aggiornati sui nostri spostamenti e sulle nostre attività, sperando che una testimonianza come la nostra possa far scattare anche a voi quella volontà che sempre più spesso viene a mancare, oscurata dall’egoismo e dai benefici personali: donare sé stessi!

Marco Sprecacè: