La comprensione della società liquida, ad esempio, “esige categorie che lui con troppa fretta ha dato per morte”, come la metafisica. Insomma, Bauman “ci ha fatto vedere il rischio del pantano della postmodernità”, ma “la sua descrizione era deficitaria sul piano delle opportunità che pur si schiudono “, comprensibili “con un apparato metafisico-cristiano proprio della cultura classica europea, e non con quello postmoderno”. “Hegel diceva che ‘la filosofia è il proprio tempo appreso con il pensiero’. Ecco – conclude Belardinelli -, Bauman è stato più uno specchio che lo strumento per una vera comprensione dei tempi”.