Cardinale BagnascoIntravvede il pericolo di una fortezza-Europa? “Sì, ci può essere questo pericolo. I timori diffusi” nell’opinione pubblica “possono portare la politica a sbilanciarsi verso un fronte più difensivo. Ma sarebbe un errore. Anche perché nessuno ha la ricetta in tasca e nessuno si salva da sé”. Riflettendo ad alta voce con i giornalisti di Sir, Avvenire e Rai presenti a Bruxelles, il card. Bagnasco porta l’attenzione sul tema delle migrazioni, così pure della crisi economica, del terrorismo. Quindi mette in guardia da una progressiva chiusura, dalla costruzione di muri, e invita invece a “rispondere alle paure e alle esigenze dei cittadini” con risposte articolate, “efficaci”, in grado di “produrre risultati” per il bene dei cittadini stessi. Sul tema delle migrazioni sottolinea “il ruolo e l’impegno che l’Italia sta mettendo in campo, che dev’essere riconosciuto in sede europea”, anche con “un sostegno esplicito, politico ed economico”. Tra le priorità che il presidente della Cei e del Ccee assegna all’Europa politica figurano “il lavoro, e poi la sicurezza sociale e il welfare, rimettendo al centro la famiglia”. Quindi una valutazione sul populismo, sempre più diffuso in Europa: “Esso non è una risposta ai problemi e alle sfide del nostro tempo. Insegue e cavalca i disagi, ma non li governa. Invece serve una nuova sintesi, una visione d’insieme per guardare al futuro con speranza”.

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