Una tradizione oramai consolidata, un capodanno alternativo che ha richiamato anche quest’anno nella città Mariana tantissimi giovani da tutta Italia.
C’erano anche i ragazzi del Santuario di San Giacomo della Marca di Monteprandone guidati da Padre Lorenzo Turchi, padre guardiano ed una delle anime di questo evento.
Nel giorno del suo compleanno vi proponiamo l’intervista appena realizzata.
Padre Lorenzo come è andata l’edizione 2017?
“E’ stato un incontro pieno di grazia. Sono quindici anni che organizziamo l’evento ed ogni anno sono sempre di più i giovani che partecipano, che vogliono vivere qualcosa di diverso, di bello, di coinvolgente”
Quale è stato il programma?
“Ormai l’iniziativa è ben consolidata e il programma rispecchia quello degli altri anni: arrivo dei giovani nel pomeriggio presso la Casa “ Terra dei Fioretti”, a seguire la Festa e la testimonianza di persone che hanno riscoperto la bellezza di vivere attraverso Dio, il cenone Francescano, la veglia di preghiera presso la Casa presieduta dal vescovo e poi tutti in piazza ad aspettare e brindare al nuovo anno.
A proposito di testimonianza, quest’anno c’è stata quella di Daniele Piras che ha particolarmente colpito…
“ Una bella testimonianza quella di Daniele, un ragazzo di 32 anni proveniente dalla Sardegna e frate minore francescano ora in Umbria.
Daniele ha conosciuto la misericordia di Dio che gli ha permesso di uscire dalla dipendenza della droga . Parole di speranza per tanti giovani che si sendono persi, che non vedono futuro”.
Perchè questo tema: “Custodi del desiderio?
“Tutti abbiamo aspirazioni e desideri che vanno custoditi e costruiti ed è proprio qui che si manifesta la presenza di Dio nella nostra vita”.
Quest’anno poi è stato un anno particolare visto il terremoto che ha causato morte e distruzione. Il desiderio quindi di ripartire, di non farsi prendere dalla paura ma guardare al futuro con speranza”.