“Dopo il violentissimo terremoto che sette anni fa, il 12 gennaio 2010, provocò almeno 230mila vittime accertate, oltre 300mila feriti e un milione e mezzo di senza tetto, la popolazione locale ha vissuto anche la delicata fase delle elezioni politiche e gli effetti devastanti dell’uragano Matthew”. Caritas Italiana sin dai primi giorni è stata accanto alla popolazione terremotata e alla Chiesa locale insieme alla rete internazionale Caritas. Finora sono stati finanziati “205 progetti di solidarietà, per un importo di quasi 24 milioni di euro e in diversi ambiti: aiuti immediati, ricostruzione, socio-economico; idrico-sanitario; animazione/formazione/istruzione. La maggior parte dei progetti sono stati realizzati nelle zone più colpite dal sisma (Ovest e Sud-Est), ma si è comunque intervenuti in tutte e 10 le diocesi”. All’importanza della terra Caritas Italiana dedica il primo dossier con dati e testimonianze del 2017, dal titolo “Ripartire dalla terra. Dalla povertà rurale a nuove politiche per lo sviluppo”, che contiene un focus su Haiti, a sette anni dal terremoto. Tre quarti degli 800 milioni di persone che vivono in stato di povertà assoluta nel mondo, ricorda il dossier, si trovano in aree rurali. Solo ad un quinto delle comunità rurali e popolazioni indigene del mondo vengono riconosciuti titoli di proprietà della terra. Vi è un incremento di episodi di espropri forzati, violenze e omicidi nei territori in cui queste popolazioni abitano e da cui traggono sostentamento. Papa Francesco, ricorda la Caritas, in più occasioni ha sottolineato la centralità della “Madre Terra”, ad esempio nell’enciclica Laudato si’.
Il focus su Haiti evidenza come “la maggior parte degli haitiani vive di sussistenza e le prime fonti di sostentamento sono agricoltura e allevamento. Lo sviluppo in ambito rurale richiede interventi multisettoriali accompagnati da politiche inclusive. È fondamentale coinvolgere i più emarginati con investimenti mirati che possano migliorare gli effetti di una rapida trasformazione strutturale in termini di equità nella distribuzione dei benefici da essa generati”.
Info: www.caritas.it