SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 14 gennaio presso l’Hotel Relax dalle ore 16.00, l’Azione Cattolica diocesana vive un momento significativo nel percorso dell’anno assembleare: il Congresso del Mlac. Abbiamo chiesto a Antonella Simeni, segretaria diocesana del Mlac, di aiutarci a capire questa realtà che da qualche anno ha cominciato ad essere impegnata attivamente nella diocesi nell’ambito dei temi del lavoro e non solo.
Antonella cos’è il MLAC?
Il Mlac è il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica. È l’espressione missionaria dell’AC nel mondo del lavoro. Stando negli ambienti della vita professionale, della società civile vogliamo stare con le persone e tra le persone per promuovere l’incontro con Cristo.
Quali iniziative ci sono state in diocesi? Quali obiettivi per il prossimo triennio?
Gli obiettivi per il prossimo triennio sono quelli dell’AC e in particolar modo desideriamo rispondere ancor oggi, nello spirito del Concilio, alla chiamata ad andare incontro ad ogni uomo li dove vive, e a vivere sempre di più la spinta missionaria. È nostro desiderio costruire un percorso quindi per andare incontro alle persone là dove vivono, all’interno della città, della casa e dei luoghi di lavoro. Dove c’è una persona la Chiesa, e quindi l’Azione Cattolica e ogni cristiano è chiamato a portare la gioia del Vangelo.
Chi fa parte o può far parte del Mlac?
Perché farne parte?
È bello perché sempre di più attraverso il Mlac e l’AC possiamo maturare una vera coscienza missionaria. Dobbiamo renderci conto come dice l’Apostolicam Actuositatem che l’apostolato dei laici non è solo testimoniare con la vita, ma il vero apostolo è chiamato a cercare le occasioni per annunciare Cristo ovunque. Quindi partire da un tema interessante e vicino alle persone come quello del lavoro, della mancanza del lavoro, può essere un modo per parlare a sempre più persone di Cristo, oltre che vivere il lavoro che occupa gran parte del nostro tempo in modo evangelico.
Ha senso oggi parlare di lavoro come AC? Non è cosa da economisti, cosa può dire l’AC sul lavoro?
Secondo me è finito il tempo in cui gli altri o le istituzioni decidono per noi e il popolo sta a guardare dietro la finestra e poi si lamenta. Dobbiamo riprenderci la nostra partecipazione attiva ad ogni livello, e anche nel mondo del lavoro, dobbiamo far sentire la nostra voce di cristiani. Ricordare a tutti che anche nel lavoro l’uomo va messo al centro, chiedere la giusta retribuzione, il tempo del riposo, rispettare un’etica del lavoro, … cose che noi cristiani dobbiamo ribadire a voce alta.