Di Alessio Rubicini
RIPATRANSONE – “Attenzione… Attenzione… Codice Celeste… Ripeto: Codice Celeste… Dirottate su Betlemme… Ripeto: Codice Celeste!”
Era appena scattato l’allarme nel Regno dei Cieli. Gli Angeli si erano appena accorti di aver combinato un bel guaio. Eppure erano mesi che si preparavano per quell’avvenimento: nove mesi per la precisione. Dal giorno in cui Dio, il Signore dei Cieli e della Terra, decise di inviare il suo Angelo Gabriele a quella ragazza di Nazareth di nome Maria. E Gabriele ci aveva messo un po’ a capire cosa aveva in mente il Signore per quella ragazza e per tutti gli uomini!
Eh… Sì… Perché quella ragazza stava per diventare madre di un bambino pur non conoscendo uomo. Sì, vabbè, un fidanzato ce l’aveva, un certo Giuseppe, ma non erano ancora sposati. Ma Dio avvertì Gabriele di spiegare bene a quella ragazza che quel bambino sarebbe stato Figlio suo, concepito per opera dello Spirito Santo. Maria magari l’avrebbe capito… Ma Giuseppe?
Maria a quella notizia si affidò completamente alla Parola di Dio ma Giuseppe fu veramente duro da convincere. E mentre Maria andò ad aiutare Elisabetta, una sua parente incinta pur essendo molto anziana che stava per partorire, in un paese lontano da Nazareth, altri angeli si occuparono di far capire a Giuseppe che poteva stare tranquillo dell’assoluta fedeltà di Maria nei suoi confronti e che quel bambino che lei aspettava era Figlio di Dio e non di uomini.
Ma nel frattempo la gravidanza andava avanti e occorreva prepararsi all’evento. Furono mesi di fermento nel Regno dei Cieli. Bisognava istruire il Coro degli Angeli per preparare canti adatti ad accogliere nel mondo il Figlio di Dio. Poi bisognava stare attenti alle condizioni climatiche… Mica si poteva far nascere il Figlio di Dio al freddo e al gelo. Infine bisognava dare una pulita alle strade di Nazareth e dare una riverniciata alle case del villaggio. Mica il Figlio di Dio può nascere con strade polverose e case semi diroccate. E poi la Volte Celeste… Per l’arrivo del Figlio di Dio sulla terra l’illuminazione doveva essere eccezionale!!!
Ma quando ormai Maria era arrivata ormai a pochi giorni dal parto, agli Angeli arriva una notizia incredibile. Lei e Giuseppe dovevano partire per Betlemme per farsi registrare nella propria città di origine e rispondere al censimento ordinato dall’Imperatore Romano in tutto il regno.
È qui che scatta il panico tra gli Angeli… Ma come… Tutto era ormai pronto per Nazareth e ora in pochi giorni occorreva spostare tutto su Betlemme. Una vera missione impossibile. Tant’è che alla fine nei giorni del parto a Betlemme era un gran freddo, gli alberghi erano tutti pieni e per di più gestiti da gente che non vedeva di buon occhio due stranieri e Maria e Giuseppe finirono per trovare come unico alloggio una grotta umida nella quale l’unico modo per scaldarsi erano un bue e l’asinello che li aveva trasportati fin da Nazareth.
Ma in fin dei conti gli Angeli non avevano compreso che era proprio questo che Dio voleva per suo Figlio. Non voleva tutta questa mobilitazione per suo Figlio ma che egli fosse un uomo vero e che nascesse come tutti gli uomini e nelle condizioni più estreme perché ogni uomo, anche il più debole ed indifeso, potesse sentirlo come fratello. E non serviva nulla di straordinario per accoglierlo nel mondo perché, si sa, gli uomini sono così increduli che anche i fatti non li avrebbero convinti facilmente!
Gli Angeli, infine, provarono a spostare tutti i preparativi a Betlemme ma ormai il Bambino era nato e allora non restava che accoglierlo con i migliori canti del Coro Celeste e cantare tutti assieme “Gloria nell’alto dei cieli, pace agli uomini di buona volontà”.
Questa, in breve, la trama dello spettacolo musicale “Dirottate su Betlemme” messo in scena dai Ragazzi della Catechesi della nostra Parrocchia “Madonna di Fatima”, guidati da noi Catechisti, lo scorso 5 Gennaio che, come da tradizione nella nostra Comunità, chiude il periodo natalizio ed è parte integrante del nostro percorso di catechesi. Un modo semplice ma concreto per far comprendere a tutti i Parrocchiani, piccoli e grandi, quanto sia grande l’amore di Dio per gli uomini, talmente grande che l’ha fatto arrivare a donare loro il proprio Figlio Gesù e, attraverso lui, dare la vita per loro.
I nostri ragazzi, come sempre, hanno accettato di buon grado l’invito a cimentarsi in quest’avventura per la quale, insieme a noi Catechisti, hanno messo tutto l’impegno possibile. E come per ogni debutto che si rispetti la paura degli errori e l’ansia di dimenticare le battuta l’ha fatta da padrone dietro le quinte. Ma alla fine tutto è filato liscio e per il meglio… o forse, se qualcosa è andato storto, nessuno se n’è accorto!!!