– I primi due articoli
Sisma: Diario dei giovani volontari di Varese, prima tappa
Sisma, il diario dei giovani volontari di Varese in diocesi
Prosegue l’esperienza della comunità Don Gnocchi nelle zone del sisma
Seconda tappa: la missione continua tra riflessioni e condivisione
Ieri mattina, dopo la colazione nel convento delle suore teresine, dove siamo alloggiati, siamo partiti verso San Benedetto del Tronto per trascorrere la mattinata in compagnia delle vittime del terremoto ospitate negli hotel della zona. Appena arrivati, ci siamo divisi in diversi gruppi che hanno vissuto un’esperienza di ascolto molto forte in diversi luoghi, distribuiti tra San Benedetto e Villa Rosa, in Abruzzo. Dopo un primo impatto di imbarazzo e riservatezza, gli ospiti sono stati contenti di condividere le proprie sensazioni e paure di questi ultimi tre mesi; alcuni anziani addirittura non riescono ancora a dormire in edifici in muratura a causa dello spavento. Da questo confronto si è creato un clima di condivisione e un legame sia tra coloro che si trovano nella stessa situazione sia con noi che li abbiamo potuti comprendere più profondamente. Abbiamo udito frasi colme di rabbia e speranza, come testimoniato dalle parole di Pia, che descrive con lucidità e in maniera vivida i momenti del terremoto. Angela racconta dello strano colore della cima del monte Vettore, la sera precedente alla scossa, avvertito quasi come un presentimento (è qui infatti l’origine della faglia). Tonino, invece, ci racconta delle aspettative verso il suo futuro, confidando nell’aiuto dei volontari e in una presenza più costante del Governo. Terminato il momento di riflessione, abbiamo pranzato con la Caritas locale e ci siamo poi diretti verso la località di San Lorenzo, frazione di Monte Monaco, dove abbiamo potuto vedere alcuni edifici storici, tra cui la chiesa, distrutti dal terremoto. La serata è trascorsa insieme agli sfollati della zona di Monte Monaco, in Casa Gioiosa, struttura parrocchiale ora adibita a sede della Protezione Civile impiegata a causa del terremoto, dove abbiamo organizzato una tombolata a premi per interrompere la routine di queste persone con un momento di serenità.
Elena e Lucrezia
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