VATICANO – Papa Francesco e il presidente palestinese Mahmoud Abbas si sono “soffermati sul processo di pace” in Medio oriente, esprimendo la speranza che “si possano riprendere i negoziati diretti tra le parti per giungere alla fine della violenza che causa inaccettabili sofferenze alle popolazioni civili e ad una soluzione giusta e duratura”. È quanto si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede a proposito dell’udienza di ieri. A tale scopo, prosegue il comunicato, “si è auspicato che, con il sostegno della comunità internazionale, si intraprendano misure che favoriscano la reciproca fiducia e contribuiscano a creare un clima che permetta di prendere decisioni coraggiose in favore della pace”. Particolare “attenzione – prosegue la nota – è stata” dedicata “agli altri conflitti che affliggono la Regione”. Ancora, il Papa e Abbas hanno “ricordato l’importanza della salvaguardia del carattere sacro dei Luoghi Santi per i credenti di tutte e tre le religioni abramitiche”. Durante il colloquio si sono rilevati inoltre “i buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e la Palestina, suggellati dall’Accordo globale del 2015, che riguarda aspetti essenziali della vita e dell’attività della Chiesa nella società palestinese”. In tale contesto, si è ricordato “l’importante contributo dei cattolici in favore della promozione della dignità umana e in aiuto dei più bisognosi, particolarmente nei campi dell’educazione, della salute e dell’assistenza”.