Zenit – di Luca Marcolivio
I primi discepoli di Gesù Cristo erano “peccatori” come tutti noi ma ebbero un grande punto di forza: non parlavano mai male gli uni degli altri e in questo hanno dato un grande esempio, riuscendo a diffondere il Vangelo in tutto il mondo. Nella sua prima visita parrocchiale del post-Giubileo, a Setteville di Guidonia, papa Francesco ha chiesto una grazia speciale per la comunità incontrata: mai “chiacchierare”, né sparlare gli uni degli altri.
Il Santo Padre ha tratto spunto dal Vangelo (Gv 1,29-34), per soffermarsi sul concetto di “testimonianza”: molti dei discepoli di Giovanni il Battista, hanno ascoltato la testimonianza del profeta, hanno scelto di seguire Gesù e sono “rimasti contenti”, dicendo: “Abbiamo trovato il Messia!”. Quei primi discepoli del Nazareno, hanno “sentito la presenza di Gesù grazie a un uomo, Giovanni, che ha dato testimonianza di Cristo.
Offrendo uno sguardo sulla realtà di oggi, il Pontefice ha osservato: “Tanti cristiani confessano che Gesù è Dio” e tra questi vi sono “preti” e “vescovi”. Sorge però una domanda: “Danno tutti testimonianza di Gesù?”.
Essere cristiani, ha proseguito il Papa, è qualcosa di ben diverso dall’essere i “tifosi di una squadra” o dall’aderire ad una “filosofia”; va anche molto al di là del semplice rispetto dei “comandamenti”, del “devo fare questo…”.
Quei primi discepoli, gli Apostoli, non hanno “seguito un corso”, né sono “andati all’università” per dare testimonianza di Gesù Cristo. Peraltro essi erano tutti “peccatori”, non “solo Giuda”, del quale, del resto, “non sappiamo cosa è accaduto dopo la morte”, in quanto forse la “misericordia” di Dio potrebbe averlo salvato.
I dodici Apostoli, ha aggiunto Francesco, erano pieni di difetti, erano “invidiosi”, provavano “gelosia tra loro”, discutevano su chi dovesse “occupare il primo posto”. Erano persino “traditori” e lo dimostra il fatto che “quando Gesù viene preso, tutti scapparono…. Avevano paura, si nascosero”. Lo stesso Pietro, “che era il capo”, prova a seguire più da vicino il Maestro nella sua prova finale ma “quando una domestica lo riconosce, lui rinnega Gesù”. Così Bergoglio ha ribadito: “Il primo Papa tradisce Gesù”.
Tutti quei primi discepoli, però, si sono “lasciati salvare” e sono diventati “testimoni della salvezza”, donata loro da Gesù. Commisero “tanti peccati”, compreso il tradimento del Signore ma in un aspetto furono grandi: “Non erano chiacchieroni, non parlavano male l’uno dell’altro”, a differenza di tante comunità di oggi, dove si finisce per “togliersi la pelle l’uno all’altro”.
Il Papa ha quindi rilanciato un cavallo di battaglia della sua predicazione: “Una comunità dove ci sono i chiacchieroni non dà testimonianza. Se hai qualcosa da dire, dillo in faccia” o, al limite, “dillo al parroco”. Da qui la raccomandazione del Vescovo di Roma alla parrocchia di Santa Maria: “Vorrei che questa comunità facesse il proposito di non chiacchierare”. Di fronte ai una tentazione simile, “mordetevi la lingua!”, ha aggiunto.
Dal momento in cui “gli apostoli non hanno mai chiacchierato” gli uni degli altri, “una parrocchia senza chiacchiere è una parrocchia perfetta”, fatta “di testimoni”, di cui si può dire, in modo credibile: “Come si amano!”, ha detto Francesco chiedendo infine al Signore, per i parrocchiani di Setteville di Guidonia, la grazia di “non sparlare mai gli uni degli altri”.