di don Lorenzo Bruni
DIOCESI – Una serata dedicata all’approfondimento teologico, attraverso una vivace presentazione del testo che il nostro Vescovo Carlo ha scelto come guida di questo anno pastorale, che è già al suo giro di boa, dopo le festività natalizie. La ripresa dell’anno scolastico della Scuola diocesana di Formazione teologica per i Laici ha visto una buona partecipazione di studenti, e di altri fedeli della Diocesi, che hanno potuto gustare la presentazione della bellezza della Chiesa, descritta in maniera autentica dalle vivide pennellate dell’evangelista san Luca, autore del libro degli Atti degli apostoli. La preghiera iniziale, guidata dal Vescovo, che ha voluto presenziare a questo atto accademico di inaugurazione, e fondata sul salmo 118, ha preparato l’uditorio all’ascolto della riflessione proposta da don Andrea Andreozzi, sacerdote, biblista e docente presso l’Istituto teologico marchigiano, introdotto ai presenti dal Direttore della Scuola, don Gian Luca Pelliccioni, a cui si deve il merito di questa iniziativa, come dell’intero assetto della proposta formativa, che vede la collaborazione di dodici docenti, sacerdoti, religiosi e laici, rivolta quest’anno a dodici iscritti al primo anno del piano di studi, ad altri dodici già al secondo anno, e a quattro studenti iscritti al terzo anno o successivi. Il linguaggio mutuato prima dal campo dell’arte per parlare dell’opera lucana è giustificato dal pensare l’Autore sacro come un pittore (basti pensare alla tradizione che vuole san Luca come ritrattista della beata Vergine Maria). Egli ha composto il suo lavoro come un dittico compreso tra il volto del Cristo e quella della Chiesa, sua sposa, o un trittico, al cui centro è posto il volto di Gesù, alla sinistra quello dei profeti e di Israele, e a destra quello degli apostoli e della Chiesa. La Chiesa, la comunità dei discepoli, edificata sulle proprietà fondamentali di cui ci parlano gli Atti: la dottrina, la comunione, la frazione del pane, la condivisione dei beni, e, soprattutto la testimonianza della Parola. Non a caso si pensa al libro degli Atti come alla descrizione del cammino della Parola, addirittura pensato in termini di corsa. Il peccato infatti, la cui presenza non è oscurata dal racconto scritturistico, non la ostacola: Essa, la Parola, precede, guida, accompagna, accresce e offre senso e significato alla storia di ognuno.
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