MARCHE – La combinazione di neve e terremoto continua ininterrottamente ad accrescere la necessità di essere prossimi, accompagnando le paure e i disagi delle persone. Nei luoghi interessati dal sisma stanno riaprendo strutture sicure di accoglienza temporanea per la notte; parallelamente le strutture di accoglienza per gli sfollati lungo la costa sono pronte ad accogliere quanti, dalle zone sotto la neve, facciano richiesta per essere nuovamente dislocati. Sono segnalate situazioni di estremo disagio nel maceratese e nell’entroterra piceno in cui, oltre alla neve e al ghiaccio, si vive il disagio della mancanza di acqua ed energia elettrica.
Sabato 14 gennaio, i rappresentanti del Nucleo Operativo Emergenze (NOE) della Caritas Regionale si sono ritrovati presso la Domus San Giuliano di Macerata per un incontro propedeutico per l’inizio del nuovo anno. il vertice ha visto la partecipazione di don Francesco Soddu, direttore nazionale della Caritas, del vescovo di Fano, Mons. Armando Trasarti e don Andrea La Regina, responsabile nazionale dei Macro-Progetti della Caritas.
Durante l’incontro sono stati trattati numerosi argomenti, si è trattato di un confronto serio ed articolato, reso possibile con l’ausilio delle relazioni dei delegati NOE delle zone colpite dal sisma. Al centro del dibattito, Salvaguardia dell’economia locale, ripresa del lavoro e sostegno ai giovani, con uno sguardo necessario, al contributo degli Animatori di Comunità del Progetto Policoro delle diocesi colpite dal terremoto. Un altro importante e concreto obiettivo sarà quello sostenere gli allevatori che vivono in una duplice situazione di difficoltà a causa del maltempo e dell’inadeguatezza delle strutture.
Ora più che mai, dobbiamo avviare una seria interrogazione e avere il coraggio di dare risposte sinodali. Siamo chiamati a costruire relazioni capaci di intrecciare storie e volti a cui dare un sostegno forte. Dobbiamo essere una Caritas presente nel territorio, una Caritas che sappia essere un punto solido su cui fare affidamento. E’ la sfida della sinodalità della Chiesa, attraverso la capacità di orientare le scelte, sappia guardare lontano.