SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Momenti difficili per il Centro Italia: neve, terremoto, pioggia, corrente elettrica sembrano non dar tregua agli abitanti di molte zone delle Marche e dell’Abruzzo.
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Da giorni la situazione è davvero precaria e quasi insostenibile: a dare sollievo, però, alcuni gesti che mostrano come nel pericolo sentirsi un’unica grande famiglia è possibile.
A San Benedetto del Tronto, ad esempio, un’iniziativa felice è stata quella dei coniugi Pietro Canducci e Angelica Neroni che, a seguito degli eventi sismici di ieri mattina, hanno aperto le proprie strutture mettendole a disposizione delle persone in difficoltà.
La comunicazione è avvenuta attraverso un post pubblicato su Facebook e subito condiviso da moltissime persone: “Mettiamo a disposizione le nostre strutture ricettive per tutti coloro che, potendosi muovere, vogliano venire a San Benedetto del Tronto per trascorrere un pò di giorni in tranquillità e al caldo! Non fatevi nessun problema, a noi farebbe davvero piacere darvi una mano e un po’ di conforto con la nostra ospitalità!!!!”
A spiegarci l’iniziativa è stato Pietro: “il tutto è nato, così, di getto, spontaneamente. Devo dire, infatti, che dopo le tre scosse di terremoto di ieri mi è preso un colpo al cuore.
Ho pensato a tutte quelle persone dei paesi a noi molto vicini, come Ripatransone, Montalto, Roccafluvione, Offida che erano in situazioni già tragiche e a cui si aggiungeva poi anche la paura del terremoto.
Infatti, l’essere bloccati in casa per la neve durante una scossa potrebbe generare momenti di panico. Così , parlando con mia moglie, abbiamo deciso di concedere le stanze che avevamo disponibili nelle nostre due strutture “Seven rooms” e “Villa Cri Cri” a chi potesse averne bisogno, a chi magari era fuggito di casa per la paura e stava cercando un posto dove scaldarsi. Abbiamo allora scritto un messaggio su Facebook e subito sono arrivate tantissime richieste. Siamo riusciti a sistemare delle persone di Montalto e una coppia di Roccafluvione con una ragazza incinta: potranno così stare tranquilli e soggiornare qui, anche se per un periodo limitato nel tempo, in maniera completamente gratuita.
Ho ricevuto telefonate da tante parti d’Italia, ad esempio una coppia del Friuli mi ha chiamato perché i genitori si trovano ad Offida: non avevano il riscaldamento da 48 ore e avevano bisogno di ospitalità. Le richieste sono state davvero tante ma, essendo le mie strutture piccoline, non ho potuto aiutare tutti.
Così, mi sono messo in contatto con la Protezione Civile che mi ha giustamente invitato a convogliare tutte le richieste al loro comando, situato presso l’ex scuola Curzi a San Benedetto del Tronto, indicando a tutti un indirizzo email perché era stato predisposto un elenco di strutture disponibili ad ospitare le persone in difficoltà.
Quindi, da questo pomeriggio, non sto facendo altro che diffondere l’indirizzo di posta elettronica alloggiamenti.dicomac@protezionecivile.it e invitare le persone bisognose a recarsi presso il comando della Protezione Civile.
Non ho potuto fare altrimenti.
Mi sono messo nei loro panni e ho pensato che mi avrebbe fatto piacere ricevere aiuto da qualcuno se mi fossi trovato io in quella situazione”.
Ecco un esempio concreto di altruismo. Anche nelle situazioni peggiori, la catena della solidarietà non si spezza mai.