Per l’occasione l’arcivescovo chiede ai suoi parroci la celebrazione della messa con la colletta in tempo di terremoto e invita a continuare con le reti di aiuto che si stanno attivando spontaneamente. “È doveroso ringraziare i soccorritori – afferma l’arcivescovo – i volontari e coloro che in questi giorni stanno facendo di tutto per risolvere le difficolta della nostra gente, ma è anche giusto notare come, in queste situazioni si attivino reti amicali e familiari di aiuto reciproco che riempiono di carità la nostra fragile umanità”. È un messaggio di speranza quello che l’arcivescovo vuole lanciare, poggiato sull’esperienza di tanti che nella difficoltà riescono a leggere anche segni positivi: “Avere speranza – conclude Valentinetti – vuol dire saper porgere lo sguardo sulle situazioni positive – seppur minori delle disgrazie – che si realizzano anche nei momenti più bui. È solo un esempio, ma possono aiutarci le parole di un parroco, bloccato in paese con la sua gente, che rispondeva al nostro tentativo di metterci in contatto con lui, così: ‘Metri di neve e al quarto giorno senza energia elettrica. I telefoni funzionano solo per brevi tratti. Ai tanti disagi, però, corrisponde tantissima solidarietà’. Questa esperienza che penso sia un po’ di tutti, ci dia forza e coraggio”.