SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La neve si scioglie, qualcuno lo terrà sott’occhio il Tronto?” sono due giorni che la mamma lo dice a casa, e le fanno eco altri commenti di vicini. Eh si perché certe esperienze non si dimenticano, sono passati più di vent’anni ma quell’alluvione del ’92 se la ricorda bene la comunità di Porto d’Ascoli.
Quando sperimenti in prima persona cosa vuol dire affrontare la natura che esce fuori dai confini in cui vorremmo forzarla e chiede il conto, ci si mette in allerta. “Sono portavoce di tutti voi” ha detto al termine della Celebrazione Eucaristica domenicale il parroco di Cristo Re, Don Pio “e lancio un appello al sindaco Piunti perché sia monitorato il fiume Tronto.” Perché non si ripeta ciò che abbiamo vissuto, l’invito a “farsi sentire”.
L’invito alle amministrazioni perché compiano il loro compito di amministrare e controllare il territorio, di prevenire e intervenire, ma anche un invito a ogni cittadino e alla comunità perché sia corresponsabile nell’attenzione al nostro territorio. Attenzione anche alle parole, continuiamo a parlare di emergenza e “la si definisce anche storica” dice don Pio, questa situazione, per deresponsabilizzare da scelte opportunistiche e distruttive.
“La terra ci precede e ci è stata data” dice papa Francesco nella Laudato Sì (LS)’ “L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti”. E ancora ai nn.177-178 sempre della LS: “sono funzioni di ogni Stato quelle di pianificare, coordinare, vigilare e sanzionare all’interno del proprio territorio… La grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine.” E un parroco si fa portavoce della sua comunità e richiamo agli amministratori: per non dimenticare, per prevenire, per esserci e agire.
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