GROTTAMMARE- L’Azione Cattolica diocesana, ancora una volta anticipa i tempi, lo fa attraverso i suoi giovani.
Lo fa, parlando di impegno per la legalità e di lotta alla mafia. Infatti, proprio a Grottammare, nei prossimi mesi ci saranno importanti eventi di sensibilizzazione alla legalità attraverso il prezioso lavoro che “Libera Marche” svolge da anni nel territorio.
Incontri e iniziative in preparazione del 21 marzo, giornata della memoria delle vittime della mafia. Infatti il 2017 vedrà Grottammare come Città ospitante per la regione Marche.
Pubblichiamo una parte significativa dell’intervento della dott.ssa Paola Senesi, referente di Libera Marche, in occasione dell’incontro promosso dal settore Giovani di AC:
La lotta alle mafie è una parte della nostra storia che non verrà dimenticata. Don Luigi Ciotti pensa che dovrebbe nascere, dopo questo momento di condivisione, un movimento che sappia riunire i valori comuni e condivisi che mirino alla giustizia sociale contro l’illegalità, utilizzando la legalità come strumento.
Il fine ultimo non è mai la legalità come puro rispetto delle regole, ma è lo strumento che ci aiuta a vivere in serenità e pace, riconoscendo la dignità della persona. Il primo input che ha don Luigi è quello della memoria delle vittime innocenti delle mafie che hanno, al momento, un iter ministeriale che mira al proprio riconoscimento; al momento ne sono più di novecento.. Occorre ricordare in un giorno qualsiasi di primavera, per non dare spazio ad una data piuttosto che un’altra, le vittime delle mafie che sono per buona parte sconosciute. Molte di queste morti sono commesse da parte di gruppi, che fanno leva sulla fragilità delle singole persone. Tuttavia ognuno di noi ha una propria fragilità e questa deve essere rispettata. Io credo che, al di là degli articoli della costituzione, questo nostro impegno si debba tradurre in azione solo rispettando l’uguaglianza delle persone, affinché ognuno di noi abbia la possibilità di realizzare la propria personalità nel modo cui preferisce. Le mafie invece godono delle ingiustizie e delle divisioni. Il mio desiderio, ed è quello che ho sempre voluto, è quello di realizzare ciò che Libera si propone sulla carta cioè quello di essere quel coordinamento di associazioni; tutti riuniti sotto un unico obiettivo: quello di combattere insieme la criminalità e le mafie.
Ad una riunione organizzata con Antonio Montinari e don Luigi Ciotti, c’era l’Azione Cattolica ed altre associazioni, laiche e non, che, insieme a Libera, mettevano in campo idee nuove che nascevano proprio grazie alla presenza di gruppi diversi. La diversità è dunque un elemento di ricchezza per garantire la legalità. Io non credo che gli italiani siano mafiosi. Ritengo invece che non sia giusto che pochi individui mettano sotto scacco la nostra società.
Ognuno di noi ha una parte di responsabilità per la tutela del nostro territorio e delle persone che ci circondano. Ogni persona è una ricchezza, le mafie invece vedono le persone come un nemico da prevaricare e poi da abbattere attraverso la violenza. Occorre perciò che le comunità siano più coese e più consapevoli su ciò che accade nei nostri territori, poiché le mafie sono dappertutto e non hanno buchi vuoti, in modo particolare l’Ndrangheta (mafia calabrese) che è la più diffusa. Sfatiamo, dunque, l’idea che nella nostra regione non ci siano le mafie. Purtroppo esistono ed operano anche nel nostro territorio e spesso hanno a che fare con il traffico di droga, in modo particolare l’eroina e non credo che Grottammare ne sia esente. L’azione delle mafie però non si limita allo smercio di droga, ma è interessata anche la prostituzione e al gioco d’azzardo e noi da semplici impiegati, senza che noi lo sappiamo, diveniamo strumenti che facilitano certe attività. Bisogna pertanto conoscere, sapere ciò che accade, ed essere attenti osservatori. In una parola occorre avere consapevolezza e avere consapevolezza significa amare il nostro territorio. Se si ama il nostro territorio, non lasciamo che qualcun altro venga qui ad imporre le sue regole, fatte di violenza e di brutture. Una delle iniziative di Libera è stata la legge sulla confisca dei beni alle mafie per il riutilizzo per scopi sociali.
Purtroppo il viceprocuratore di Ancona, il dott. Macrì, insediatosi nel 2008 ed ora in pensione, disse che negli ultimi anni crebbe un’infiltrazione maggiore delle mafie sul nostro territorio; soprattutto nel settore del turismo, nel settore agroalimentare e nella corruzione delle Banche. Quest’ultimo fenomeno che vede coinvolta l’economia e la politica è un fenomeno sottovalutato. A ciò si aggiungono i numerosi roghi in zone commerciali, mentre il porto di Ancona è un luogo di transito di molte mafie estere. Occorre che i cittadini si rendano protagonisti e difensori del proprio territorio senza inutili allarmismi. Se ognuno di noi facesse la propria parte, come le sentinelle, forse non parleremo più né di mafie né criminalità organizzata. Cerchiamo di costruire un luogo migliore ed anche una Grottammare migliore.
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