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Mons. Galantino: “le banche siano più trasparenti e attente al bene comune”

Mons. GalantinoPer i Cda delle banche, “la normativa della Banca d’Italia prevede la presenza di un adeguato numero di consiglieri indipendenti che vigilino sull’attività di gestione, nell’interesse della società e degli azionisti. Mi piacerebbe che tale regola non fosse considerata un vincolo, ma un’opportunità per le banche, per essere sempre più trasparenti e attente al bene comune”. È l’auspicio espresso da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nell’editoriale pubblicato oggi su “Il Sole 24 ore”. “Le varie forme e i vari modi di fare banca nella storia sono cambiati e sono in continua evoluzione, ma rimane un punto fermo: la banca rappresenta un incontro tra domanda e offerta di denaro”, osserva Galantino, secondo cui le banche hanno “una fondamentale e radicale funzione pubblica”. “Proprio perché devono gestire denaro non loro, le banche sono state sempre sottoposte a vigilanza e controlli di tipo pubblico”, prosegue il segretario generale della Cei, secondo cui “se fallisce una banca, e lo abbiamo visto, gli effetti sui cittadini sono quasi sempre disastrosi, e le banche grandi, tranne in rarissimi casi, non falliscono mai”. Oltre ad auspicare che i consiglieri indipendenti vengano “scelti tra membri attivi della società civile, con meccanismi democratici che portino nei Cda membri veramente indipendenti e competenti, garanti del bene comune”, Galantino avanza la “proposta, basata su un’esperienza già in atto, dell’istituzione di un comitato etico in tutte le banche” anche perché “da una ricerca fatta con Banca Etica è emerso che sono rarissimi in Italia i casi in cui esiste un comitato etico indipendente”. Anche dalla testimonianza offerta da suor Alessandra Smerilli nel comitato etico di Banca Etica – “siamo stati coinvolti dallo stesso Cda in decisioni importanti” -, Galantino conclude che così facendo “diventa quasi impossibile prendere decisioni alla leggera o nascondere operazioni: la trasparenza è vissuta come normalità e il controllo è di tutti”.