Lo ha detto il Papa, che nella messa celebrata ieri a Santa Marta ha affermato che il cristiano è “schiavo” dell’amore, non del dovere, e ha invitato i fedeli a non nascondersi nella “rigidità” dei Comandamenti.
Francesco ha ricordato che una volta un bambino gli ha chiesto che cosa Dio facesse prima di creare il mondo: “Amava”, è stata la sua risposta.
Perché allora Dio ha creato il mondo?
“Semplicemente per condividere la sua pienezza – ha affermato Francesco – per avere qualcuno al quale dare e col quale condividere la sua pienezza”. E nella ri-creazione, Dio invia suo Figlio per “ri-sistemare”: fa “del brutto un bello, dell’errore un vero, del cattivo un buono”.
Quando Gesù dice: “Il Padre sempre opera; anche io opero sempre”, i dottori della legge – ha ricordato il Papa – “si scandalizzarono e volevano ucciderlo per questo. Perché? Perché non sapevano ricevere le cose di Dio come dono! Soltanto come giustizia: ‘Questi sono i Comandamenti. Ma sono pochi, ne facciamo di più’. E invece di aprire il cuore al dono, si sono nascosti, hanno cercato rifugio nella rigidità dei Comandamenti, che loro avevano moltiplicato fino a 500 o più… Non sapevano ricevere il dono.
E il dono soltanto si riceve con la libertà. E questi rigidi avevano paura della libertà che Dio ci dà; avevano paura dell’amore”.
Quella del cristiano, invece, è una preghiera di gioia, che “ci dà l’allegria della vita cristiana: “Sei grande Signore! Ti voglio tanto bene, perché mi hai dato questo dono. Mi hai salvato, mi hai creato”. “E non quella preghiera chiusa, triste della persona che mai sa ricevere un dono perché ha paura della libertà che sempre porta con sé un dono”, ha commentato Francesco: “Soltanto sa fare il dovere, ma il dovere chiuso.
Schiavi del dovere, ma non dell’amore. Quando tu diventi schiavo dell’amore, sei libero!”.