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Veglia di preghiera nella parrocchia Gran Madre di Dio per dire: “No alle nuove schiavitù”

Di Patrizia Neroni

GROTTAMMARE – A Grottammare presso la parrocchia Gran Madre di Dio giovedì 9 febbraio, giorno seguente la Giornata Internazionale e Riflessione contro la tratta di persone che si celebra proprio in concomitanza con l’8 febbraio memoria liturgica di santa Bakhita, si è tenuta una veglia di preghiera intorno ad un tema delicato e attualissimo: la nuova schiavitù.
La Veglia è stata animata dalle Oblate del Redentore insieme alla Caritas diocesana, Migrantes.
Dei canti che hanno intervallato i vari momenti si sono occupati i giovani della parrocchia. Don Andrea, insieme alla Comunità, ha dato inizio alla Celebrazione partendo dal fondo della chiesa dove nell’introduzione i lettori hanno dato delle delucidazioni riguardo la situazione attuale di molti bambini e donne vittime della moderna schiavitù ai quali il mondo spesso non mostra interesse: ci sono molti bambini rapiti e fatti sparire per sfruttamenti sessuali, traffico di organi, matrimoni forzati, adozioni illegali, lavori forzati, accattonaggio, pratiche criminali,utilizzati come soldati, trasporto di droga.

Molte donne e bambine vengono strappate alle loro famiglie per sfruttamenti sessuali.
Inoltre è stato evidenziato che molti bambini lavorano in condizioni pericolosissime per multinazionali che producono prodotti destinati ai Paesi industrializzati e benestanti.
Don Andrea, dopo aver benedetto i presenti, ha invitato tutti ad accendere un lumino e a prendere parte alla piccola processione che li ha portati vicino all’altare.
E’ stato poi letto un brano del Vangelo secondo Matteo dove Gesù parlando dei bambini affermare: “Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”.
Don Andrea nella sua riflessione ha precisato: “Quando si dice di essere bambini non si intende essere eterni “Peter Pan”, di quelli ce ne sono anche troppi, ma di avere un cuore capace di meravigliarsi, di stupirsi e di sognare. Così come solo i bambini sanno fare. I bambini e le donne ridotte in schiavitù sono i nuovi “Gesù Cristo”, sono come i pesci, simbolo scelto dai primi cristiani, che se stanno male e soffrono non hanno voce. Il loro è un dolore silenzioso che nessuno ascolta.
Quest’epoca non sa dare ascolto nemmeno alla voce del Signore, parliamo troppo noi, parlano troppo le televisioni e i computer. I mezzi di comunicazione cercano di inculcare nella nostra mente pensieri negativi e tristi così tanto che siamo abituati a sentire e a vedere il male e niente ci commuove più. Poi ci sono le multinazionali e le varie leggi di mercato che invece di provvedere al fabbisogno alimentare dei poveri cercano di viziarci con prodotti costosi e all’ultima moda. Le nostre menti sono ridotte in schiavitù. Spesso ci chiediamo del perché Dio non dica niente in certe situazioni, ma non è così. Dio ci parla continuamente, siamo noi che non sentiamo la Sua voce perché tanti rumori del mondo coprono le Sue parole. Nemmeno in chiesa spesso riusciamo a stare in silenzio non pensando che invece è proprio quando rimaniamo in silenzio che riusciamo ad ascoltare il Signore. Quando andai a trovare un sacerdote in un Paese del terzo mondo mi disse alcune cose che ancora non riesco a dimenticare: “Ogni creatura dei Paesi cosiddetti ricchi si trascinano dietro una catena di almeno sessanta/cento creature povere”. C’è troppo divario tra i Continenti e ognuno di noi è chiamato a interrogarsi su questo.

La povertà fa sì che alcuni popoli poi vengano sottomessi alla volontà di altri. Di tante brutte situazioni siamo tutti responsabili anche solo per la semplice indifferenza che usiamo per certi argomenti”. E’ stato, poi,  proiettato un video dove veniva raccontata la storia di una donna costretta a lavorare “in strada” e poi addirittura accoltellata. Tra le preghiere che hanno scandito gli ultimi istanti della serata ne figurava una in particolare per tutti i governanti della Terra affinchè essi promuovano leggi contro ogni forma di sfruttamento e schiavitù. Dopo aver recitato il Padre Nostro, don Andrea ha impartito la Benedizione sui fedeli.

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