Il problema di fondo su cui si è discusso è come far comprendere al Legislatore la necessità di creare le condizioni di garanzia al diritto di cittadinanza che in una dimensione vasta di territorio nazionale ancora ad oggi non è garantito. Quindi si è parlato anche della strategia Aree interne ma soprattutto di politiche di controesodo di cui l’Italia ha fortemente bisogno per riportare le popolazioni nei territori e in quei Comuni che sono a rischio desertificazione e marginalità, anche a bassa natalità e forte mobilità delle nuove generazioni, dove gran parte delle case risultano vuote o sfitte. A tale scopo si è preso spunto da un recente lavoro realizzato dalla Consulta regionale dei Borghi e Paesi dell’ANCI Lazio.
Purtroppo gran parte delle zone collinari e montane, comunque interne, scontano un deficit di accessibilità, per mancanza di servizi (o prossimi alla chiusura) e infrastrutture adeguate, così si svuotano a beneficio delle aree urbane, in particolare di quelle delle coste, con tutti i risvolti negativi di tipo ambientale, economico e sociale che tali fenomeni portano con se. Fenomeno incredibilmente noto ma straordinariamente non considerato.
Per superare la forte crisi demografica e contrastare il disagio insediativo, è necessario valorizzare le grandi specificità di questi territori, spesso luoghi di grandi opportunità e innovazioni ma che hanno bisogno però di interventi mirati e strategie a lungo termine. È importante per l’Italia definire un indirizzo strategico nazionale su questo tema. Aspetti che l’ANCI vuole approfondire per dare il proprio contributo, partendo dalla consulta nazionale dei Piccoli Comuni, capitalizzando anche il valore della promozione dell’Anno dei Borghi, progetto strategico nazionale del MiBACT destinato in questo anno alla valorizzazione delle piccole realtà territoriali italiane, non tralasciando il tema della sicurezza a partire dai centri storici, soprattutto dopo il sisma che ha fatto tremare il centro Italia. A quest’ultimo proposito la Consulta ha inteso di proporre lo svolgimento della XVII Conferenza Nazionale ANCI dei Piccoli Comuni nelle Marche e che si svolgerà all’indomani delle prossime amministrative di giugno.
A margine della Consulta si è parlato anche dei temi ordinamentali e finanziari ancora oggi non risolti dal Legislatore come l’inspiegabile ritardo sul riordino della legge sull’associazionismo dei comuni, da tempo richiesto dall’ANCI, l’incertezza dovuta alla complessa vicenda delle provincie, le ripercussioni fortemente negative delle regole del turn over applicate anche nelle piccole amministrazioni, i costi di investimento della digitalizzazione della PA e l’appesantimento burocratico dell’attività amministrativa dentro un quadro di risorse sempre più limitate, con gravi ripercussioni sulle funzioni e sui servizi che i Comuni sono preposti ad erogare.