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Via Crucis ad Acquaviva Picena

Di Patrizia Neroni

ACQUAVIVA PICENA – Venerdì 3 marzo ad Acquaviva Picena molti fedeli hanno partecipato al pio esercizio della Via Crucis. Nella chiesa di san Lorenzo la meditazione della Via Dolorosa di Gesù è iniziata alle ore 16:00 con la presenza di tutti i frati del convento.
Durante la riflessione si è sottolineato “La Via Crucis ci sia di aiuto nel non avere paura a portare la nostra croce quotidiana, Gesù ci è vicino, Egli ci è necessario affinché sotto il peso della croce non cadiamo nella disperazione. Di frequente capita di abbattersi, di voler rifiutare il dolore, ma la vita senza dolore non è un pensiero cristiano. Non dobbiamo fare del Cristianesimo una versione comoda del nostro modo di vivere.
Il Cristianesimo segue le orme di Cristo e affronta le difficoltà con la fiducia nel Signore. Gesù sulla Croce non è bello, Egli non ci insegna a seguire ciò che è facile e illusorio, Lui vuole aprirci gli occhi alla verità, a seguire solo ciò che è eterno e tutto ciò che è bene. Seguiamo anche l’esempio di Maria che ha sempre confidato nel Signore e seguito il Figlio fin sotto la Croce riconoscendo l’Amore vero del Padre anche nei momenti più tristi della sua vita”.
Alle ore 21:00 invece, la Via Crucis parrocchiale guidata da don Alfredo ha avuto luogo in una zona in particolare del paese in modo da coinvolgere anche chi è impossibilitato a partecipare a questo pio esercizio. Don Alfredo ha invitato i residenti della zona a posizionare sui balconi e sulla strada dei lumini accesi per illuminare la preghiera. Le meditazioni si sono alternate ai canti. Le riflessioni hanno aiutato i fedeli a riflettere di più sul cammino verso la Pasqua: “Gesù ci aiuti in questo tempo quaresimale a guardare i nostri fratelli così come li guardano i Suoi occhi, a preoccuparci di più delle loro condizioni di salute e di solitudine. Nell’aiutarli facciamo attenzione a non ferirli, a non sfruttarli, a non giudicarli e a non provare alcuna invidia. Ci guidi l’esempio della Vergine Maria, sforziamoci di accettare la nostra croce come lei ha accettato la sua, sempre rimanendo donna e mamma”.

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