Per il vescovo, vanno contrastati gli stereotipi, come “il fatto che alcuni immigrati siano coinvolti in episodi di criminalità. Episodi che, va detto, risultano del tutto minoritari. Oppure, l’associare i migranti ai terroristi, quando sappiamo bene che i terroristi non arrivano sui barconi perché, purtroppo, hanno ben altri mezzi”. Un contesto in cui “la Chiesa in Italia si trova a dover far fronte a due livelli di difficoltà – ha sottolineato il segretario generale -. Il primo è l’emergenza, il secondo è rappresentato dalla cattiveria e dalla volgarità con cui uomini e donne di Chiesa sono ‘accusati’ di accogliere. Vi sono minoranze chiassose per le quali la Chiesa è ‘colpevole’ di immigrazione. Ma tutto questo non ci ha fermato”.