A due settimane dalla riapertura della cattedrale, si è svolto a Carpi il convegno “Ora vedrete il Tempio completato… il ricordo visibile della Luce invisibile” promosso dal settimanale “Notizie” e dall’ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Carpi, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Città di Carpi e dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, in collaborazione con Ucsi (Unione italiana stampa cattolica) e Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici).
Davanti a i 120 giornalisti, gli interventi del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale alla ricostruzione, Palma Costi, e di Marco Soglia, responsabile dell’Ufficio ricostruzione della diocesi di Carpi, hanno sottolineato l’importanza del lavoro di squadra tra istituzioni civili e religiose, amministratori locali e soprintendenze, per portare avanti la ricostruzione, unendo la tutela dei beni al miglioramento sismico.
Un esempio di coesione sociale al di là delle barriere che si è ben espresso nel recupero della cattedrale, “luogo non solo di culto ma di bellezza” – ha sottolineato il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina – di cui tutti, credenti e non credenti, hanno riscoperto il valore e l’importanza.
Introdotti da Chiara Genisio, vicepresidente della Fisc, è intervenuto telefonicamente l’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Giuseppe Petrocchi, e a seguire Mario Staffolani, direttore di “Radio C1” della diocesi di Camerino, Simone Incicco, caporedattore de “L’Ancora” della diocesi di San Benedetto del Tronto e delegato regionale FISC Marche, e don Ermanno Caccia, direttore di “Notizie”.
In particolare i giornalisti hanno portato la testimonianza di tre organi d’informazione che, continuando a lavorare tra le difficoltà enormi causate dal terremoto, hanno mantenuto vivo un punto di riferimento importante per le comunità, una volta venuti meno gli spazi di aggregazione.
“Dove trovare la speranza di fronte a tanta distruzione?”, si è chiesto Staffolani, secondo cui “la vicinanza del Pontefice, della Chiesa italiana, delle istituzioni, dei sindaci, dei tantissimi volontari che sono accorsi, è stato uno stimolo ad andare avanti”.
Come giornalisti, ha concluso Incicco, parlando della situazione degli sfollati a San Benedetto del Tronto, “siamo chiamati a raccontare le storie delle persone, i loro bisogni ed esigenze, con la massima sensibilità, mettendo sempre al centro l’uomo”.
A chiusura della mattinata d’incontro l’intervento del Prof. Vittorio Sgarbi che durante la sua riflessione ha spaziato dalla fede all’arte.
Ricordiamo che Papa Francesco visiterà domenica 2 aprile la diocesi di Carpi.
La visita, durerà tutta la giornata, snodandosi tra Carpi e Mirandola. Alle 8.15 il Santo Padre decollerà dall’eliporto del Vaticano per atterrare alle 9.45 nel campo di rugby “Dorando Petri” a Carpi, dove sarà accolto dal vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina, dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dal prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba, e dal sindaco di Carpi, Alberto Bellelli. Da lì il trasferimento in auto in piazza Martiri, dove alle 10.30 presiederà la concelebrazione eucaristica e pronuncerà l’omelia. Al termine della celebrazione, il messaggio di ringraziamento del vescovo Cavina e, a seguire, la recita dell’Angelus. Terminata la celebrazione, verranno presentate al Papa, per la benedizione, le prime pietre di tre nuovi edifici della diocesi: la chiesa nuova della parrocchia di Sant’Agata-Cibeno a Carpi; la “Cittadella della carità” a Carpi; la casa di esercizi spirituali di Sant’Antonio in Mercadello a Novi di Modena.
Alle 13, presso il Seminario vescovile, il Papa pranzerà con i vescovi della Regione, i sacerdoti anziani residenti nella Casa del clero e i seminaristi. Dopo la sosta di riposo, alle 15, nella cappella del Seminario, il Pontefice incontrerà i sacerdoti diocesani, i religiosi, le religiose e i seminaristi, rivolgendo loro un discorso. A seguire, una breve sosta nella cattedrale e il trasferimento in auto a Mirandola, dove Papa Francesco arriverà alle 16.30 presso il duomo, accolto dal sindaco Maino Benatti e dal parroco don Flavio Segalina. Il Santo Padre sosterà all’ingresso del Duomo, ancora inagibile a seguito del sisma e, nella piazza davanti alla chiesa, pronuncerà il suo discorso alle popolazioni colpite dal terremoto. Terminato il discorso, Bergoglio si trasferirà in auto alla parrocchia di San Giacomo Roncole di Mirandola, per un omaggio floreale alla stele, realizzata dalla diocesi di Carpi, che ricorda le vittime del terremoto. Quindi il congedo e il decollo dal campo sportivo adiacente la parrocchia di San Giacomo Roncole, previsto per le 17.30, mentre l’atterraggio nell’eliporto del Vaticano avverrà alle 19.