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Montelparo e la tradizione del Chicco di Grano per l’altare della Reposizione

Di Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – Si è ripetuta anche oggi 19 marzo la tradizionale distribuzione dei chicchi di grano ripresa lo scorso anno dopo tanto tempo di assenza.
Padre Agostino Maiolini, Priore-Parroco di San Michele Arcangelo di Montelparo, li ha distribuiti, dopo averli benedetti, in piccole buste ai fedeli.

Essi, un volta seminati, tenuti al buio e giornalmente annaffiati, daranno le bianche piantine che saranno deposte davanti al Tabernacolo vuoto il Giovedì Santo!

Anche questa volta il Parroco ha illustrato la provenienza e i significati di questa devota usanza popolare. Ha di nuovo spiegato che “dal seme, lasciato macerare al buio, rinasce la vita del Cristo che, dopo il suo lungo calvario, entrato e uscito dal buio della morte, ritorna a vivere dopo la sua Resurrezione e a ridar vita e conforto al mondo intero”! Non ha mancato di dare suggerimenti circa la procedura per ottenere quelle bianche piantine in tempo per farne dono all’altare della Reposizione!

La cerimonia terminava con la preghiera seguente:
“Questo grano che cresce all’ombra sia, Signore, il segno della nostra segreta penitenza, dell’amore segreto per il prossimo, della vita tua che misteriosamente, attraverso la morte, cresce dentro di noi per Tua Divina Risurrezione, Amen!”

Questo grano raccolto tutto insieme sarà misticamente macinato dall’amore di Gesù e da esso nasceranno gli azzimi della Pasqua. Gli azzimi sono un pane senza lievito: sembra morto rispetto a quello lievitato, ma è più duraturo e non inacidisce.

Così la penitenza della Quaresima serve a gettare via i lieviti di questo mondo, cioè fantasticherie, speranze, teorie, promesse, logiche, fiducie che sembrano dare vita, ma tutte portano alla morte.

Accettiamo, dunque, di essere senza lievito, azzimi che sembrano morti, e invece sono veramente vivi!
A questo punto, dando a tutti appuntamento con le piantine da deporre ai piedi dell’altare, il Priore ha impartito la benedizione.

La cerimonia si è svolta ancora una volta all’interno della piccola chiesa dei Santi Pietro e Silvestro, davanti a quella di San Gregorio Magno della quale proprio ieri è terminata la messa in sicurezza dopo gli eventi sismici dello scorso anno.

Durante la cerimonia il Priore, invitando a pregare anche per i papà (o babbo) di cui oggi si festeggia la ricorrenza, ha rivolto una calorosa preghiera a San Giuseppe di cui è qui presente un pregiato simulacro con il Bambino Gesù in braccio!

Redazione: