Di Alessio Rubicini
RIPATRANSONE – “Nella Quaresima, tempo favorevole di preparazione alla Pasqua, il Signore ha voluto chiamare a sé il nostro carissimo Padre Alfredo. La figura di Padre Alfredo, nei cinque anni in cui è stato Parroco di questa Comunità, ha dato a molti la luce della Parola di Dio, ha dato a molti il Pane della Vita Eterna, ha accompagnato alcuni bambini (che ora sono giovani) alla Prima Comunione, ha battezzato altri facendoli diventare Figli di Dio, altri li ha sposati, per tutti ha celebrato l’Eucaristia, per tutti ha speso la sua vita nella donazione e nel servizio”
Con queste parole Don Luis ha voluto ricordare Padre Alfredo nella sua omelia pronunciata lo scorso 15 Marzo 2017 durante la messa da lui celebrata nella nostra Parrocchia in suffragio di Padre Alfredo Botticelli a pochi giorni dalla sua morte.
Nel corso dell’omelia Don Luis ha voluto ricordare come la vita di Padre Alfredo sia stata un esempio di salita, non solo perché amasse salire in montagna, ma perché sia stata un crescendo quotidiano. Ed ha ricordato come anche lui, grazie anche a Padre Alfredo, sia potuto salire da Vice Parroco a Parroco quando fu chiamato dal Vescovo Gestori a guidare la nostra Comunità Parrocchiale “Madonna di Fatima”. Don Luis ha voluto, infatti, ricordare quando Mons. Gestori gli disse che Padre Alfredo lo aveva proposto come Parroco della nostra Comunità aggiungendo che Padre Alfredo stesso andò poi a trovarlo a San Pio V a Grottammare dicendogli, alla fine del loro colloquio, “Ti ho preparato una bella Parrocchietta!”
“E non si è sbagliato” ha proseguito Don Luis “perché davvero questa nostra Comunità è bella” ricordando anche come Padre Alfredo gli disse anche “Guarda che noi dobbiamo essere sempre pronti per bere il calice del Signore”.
“Io sono davvero contento di vedervi stasera in molti qui a pregare per lui” ha detto ancora Don Luis “proprio perché è il segno del nostro ringraziamento e della nostra gratitudine ad un uomo, ad un Sacerdote, ad un Servo di Dio che ha speso la sua vita per il Popolo Santo del Signore. Ecco perché ho chiesto che si potesse celebrare una Messa in ogni Parrocchia in cui è stato Padre Alfredo, proprio perché lui è stato un esempio per tutti noi. L’esempio di colui che con fatica saliva le montagne nella semplicità, con il sorriso, con la battuta pronta e sempre con quella rapidità che lo ha caratterizzato per tutta la vita.
In questo tempo dobbiamo imparare a ringraziare il Signore proprio perché ci ha insegnato come prepararci alla Pasqua. Padre Alfredo è entrato già nella Pasqua definitiva con il Signore e la sua vita è un esempio per noi per come prepararci a quella Pasqua definitiva nella donazione totale di noi, con i sacrifici, con gli impegni di sempre, le corse di sempre e nella fatica del salire e del camminare ma sempre in avanti”.
In questi pochi giorni passati dalla tua morte, caro Padre Alfredo, sono molti i ricordi che sono tornati alla nostra mente degli anni in cui sei stato in mezzo a noi, ricordi di un Uomo e Sacerdote davvero concreto, di grandissima fede, cultura e sapienza sterminate, una umanità infinita pari almeno alla tua profonda umiltà e alla tua grande intelligenza. I ricordi delle tante celebrazioni vissute assieme a te, delle diverse uscite vissute assieme, dei Campi Scuola fatti con te, delle scalate che tu ci hai fatto fare anche quando a noi sembravano autentiche missioni impossibili.
E anche a noi del Coro Parrocchiale sembrava, se non impossibile, abbastanza complicato riuscire a dedicarti “Signore delle Cime” di Bepi de Marzi al termine della Messa. Ma sai, da te abbiamo davvero imparato a saper affrontare i nostri limiti e le nostre difficoltà quindi ci è sembrato naturale provarci e riuscirci lasciando salire al Cielo dai nostri cuori, così come nelle nostre voci, la stessa preghiera della canzone “Su nel Paradiso lascialo andare, per le tue montagne!”.
Caro Padre Alfredo, con te questa Comunità ha davvero imparato a guardare in alto perché molti siamo stati contagiati dal tuo infinito amore per la montagna. Ma abbiamo anche imparato a guardare in alto verso Dio, verso quel Padre che tu ci ha insegnato ad amare in tutta la Sua grandezza.
Caro Padre Alfredo, che il Signore ora ti accolga nella Sua Casa dalla quale, ne siamo certi, potrai osservare finalmente dall’alto quelle montagne che hai instancabilmente scalato centinaia e centinaia di volte… Ma da lassù veglia anche su tutti noi con il tuo sguardo amorevole ed aiutaci, come quando eri quaggiù, a percorrere la giusta via della vita che conduce al Padre.
Grazie Padre Alfredo per i tanti bei momenti passati assieme. Quanti di noi, che si credevano polli, hanno scoperto, grazie a te, di essere aquile (come in quella storia di Antony de Mello che ogni tanto ci raccontavi). La tua fede era vivace e coinvolgente, da te abbiamo imparato a sorprenderci anche di fronte a un tramonto, ad un paesaggio, alla bellezza di un fiore, semplicemente di fronte all’opera di Dio nel creato. In ogni cosa ed in ogni persona vedevi e ci facevi vedere davvero il volto di Gesù.
Grazie Padre Alfredo per l’amore che ci hai dato. Per tutti noi sarai sempre “Lu mejo di Porchia” come a te piaceva definirti (soprattutto a dimostrazione del profondo amore che avevi per le tue origini e per la tua terra) e così come a noi piaceva chiamarti!
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