È la convinzione espressa dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e arciprete della Basilica di San Pietro, in una conversazione radiofonica con padre Vito Magno pubblicata nel libro “L’arma migliore – La preghiera secondo Papa Francesco” (Lev).
“La vera preghiera sboccia sempre in opere di carità”, osserva Comastri che, ricordando le parole di Madre Tesera, sottolinea che “la preghiera purifica il cuore e fa vedere con occhi diversi le persone che stanno accanto a noi; e contemporaneamente accende l’amore nel cuore e spinge ad amare gli altri con l’amore stesso di Dio”. “La preghiera ci spinge a vivere il comandamento dell’amore”, aggiunge il cardinale, evidenziando che della preghiera “è possibile individuare alcuni effetti in alcune persone: e questo basta per farci capire quanta forza abbia”. “Se nelle famiglie ritornasse la preghiera, sarebbero piene della luce di Dio”, prosegue Comastri, notando che “dove c’è Dio, c’è pace, c’è gioia, c’è amore. E, di conseguenza, avremmo un mondo diverso”. Perché “la preghiera fatta con fede – assicura il cardinale – è una molla che spinge verso gli altri, spinge a vivere l’amore verso i fratelli, spinge a chinarsi sugli altri e a soccorrerli per questo amore”.