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Papa Francesco: a Sovrintendenze irachene, “noi siamo fratelli, come le dita di una mano”. “Dove c’è fratellanza, c’è pace”

“Vi saluto cordialmente e ringrazio per questa vostra visita e per la vostra presenza”.
Sono le parole di saluto rivolte dal Papa ai partecipanti alla seconda riunione del Comitato permanente per il Dialogo stabilito tra il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e le Sovraintendenze Irachene (sciiti, sunniti, cristiani, yazidi, sabei/mandei), ricevuti ieri in udienza prima dell’udienza generale in piazza San Pietro.
“Per me è un vero piacere questo incontro di dialogo e di fraternità”, ha proseguito Francesco: “Tutti siamo fratelli e, dove c’è fratellanza, c’è pace. Noi siamo figli di Dio, tutti. E noi, come ha detto Sua Eminenza – ha proseguito il Papa citando il card. Tauran – abbiamo un padre comune sulla terra: Abramo, e da quella prima ‘uscita’ di Abramo, noi veniamo, fino ad oggi, tutti insieme”. “Noi siamo fratelli – ha ripetuto Francesco – e, come fratelli, tutti diversi e tutti uguali, come le dita di una mano: cinque sono le dita, tutte dita, ma tutte diverse”. “Io ringrazio Dio, il Signore, che ci ha aiutato a essere riuniti qui”, ha concluso il Papa: “Il vostro dialogo tra voi, la vostra visita è una vera ricchezza di fratellanza e, per questo, è una strada verso la pace, di tutti. La pace del cuore, la pace delle famiglie, la pace dei Paesi, la pace del mondo”.