“Facciamo presto. Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare”: questo il titolo della mostra che, presso gli Uffizi di Firenze, raccoglie 29 opere provenienti dal territorio e dalle diocesi marchigiane.
Il direttore della Galleria Eike Schmidt ha spiegato: “Questo titolo si ispira al famoso quadro di Andy Warhol “Fate presto”, dipinto dopo gli eventi sismici in Campania nel 1980 (…); noi abbiamo voluto cambiare la seconda personale plurale con una prima persona plurale perchè è un dovere per ognuno di noi dare una mano e aiutare dopo la tragedia del sisma che ha colpito il centro Italia. (…) Gli Uffizi hanno un debito morale verso le Marche enorme perchè alcuni dei quadri più famosi, come la Venere di Urbino, quelli di Piero della Francesca e altri, provengono proprio da Pesaro (…). Il nostro è un piccolo segno per saldare un pò gli interessi di questo debito sia a livello umano sia per la protezione dei beni culturali: devolviamo 1 euro di ogni biglietto per la ricostruzione nelle zone terremotate delle Marche…”.
Sulla presenza nella mostra del Reliquiario di Montalto delle Marche, dono di papa Sisto V, il direttore Schmidt ha affermato: “Sotto condizioni normali non sarebbe mai stato possibile (…) E’ forse l’opera di oreficeria sacra più importante nel mondo: soltanto in questo contesto e in quest’occasione (di aiuto concreto e vetrina di tutti i tesori sparsi nelle Marche) è stato possibile trasportarlo in un altro luogo diverso da quello originale e identitario”.
Il curatore della mostra nonchè funzionario della Soprintendenza per le Marche, dott. Gabriele Barucca, ha raccontato, invece, l’origine e il significato di questa iniziativa: “La mostra nasce dalla volontà di presentare al grande pubblico internazionale della Galleria degli Uffizi la ricchezza dello straordinario patrimonio artistico e storico delle zone colpite dal sisma, in particolare ovviamente le Marche e l’alta dorsale appenninica (…). Una piccola esposizione ma con 29 pezzi, tutti capolavori assoluti. La mostra ha anche una finalità più concreta, quella di raccogliere dei fondi (…) e stimolare l’azione di recupero che sta appena iniziando e che ci accompagnerà per molto tempo”.
Don Vincenzo Catani, sacerdote della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, giunto a Firenze per l’occasione insieme a Sua Eccellenza Mons. Carlo Bresciani, ci ricorda che “per la terza volta il nostro reliquiario sistino è uscito dal museo di Montalto per andare prima a Parigi, poi a ferrara e ora a Firenze; questa volta è un testimonial delle nostre zone terremotate (…) e credo che questo sia il pezzo più importante dell’intera mostra. Sono tesori salvati e da salvare (…): facciamo presto la ricostruzione!”.
Infine, le parole del Vescovo Bresciani: “Sono molto contento di aver potuto prestare queste opere in questa mostra proprio per dire che le Marche sono un vero tesoro d’arte e per invogliare tanti a visitarle le nostre terre per goderle non soltanto in un museo!”
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