PARAGUAY – “Rivolgiamo un appello urgente alla pace. Condanniamo ogni atto di vandalismo e di violenza. La violenza genera ulteriore violenza. Questo modo di procedere non è democratico. Invitiamo a mettere in atto con responsabilità qualsiasi manifestazione come resistenza attiva non violenta. La pace sta al di sopra di ogni interesse particolare o partitico, e sta perfino al di sopra della legalità che viene invocata”. Lo si legge in un comunicato della Conferenza episcopale del Paraguay, dopo gli scontri di venerdì scorso. Da sabato la situazione appare però tranquilla ad Asunción, capitale del Paraguay, teatro prima, per l’appunto, di forti scontri di piazza, culminati con l’occupazione del Parlamento da parte di migliaia di manifestanti e con la dura reazione della Polizia, che ha causato una vittima e una trentina di feriti, tra cui tre senatori. La causa scatenante della manifestazione è tutta politica e sta nel progetto di legge di modifica della Costituzione per consentire all’attuale presidente conservatore Horacio Cartes, leader del Partido Colorado, la ricandidatura alle presidenziali del 2018. Una proposta che è appoggiata anche dall’ex presidente di sinistra Fernando Lugo, l’ex vescovo che ha guidato il Paese dal 2008 al 2012, beneficiario anch’egli della modifica costituzionale. Venerdì in Senato era in programma la votazione sulla legge, che è stata spostata in una sede bicamerale del Congresso, poiché il Senato era occupato dai parlamentari di opposizione del Partido Liberal. Qui 25 senatori, nonostante l’assenza dell’opposizione e dello stesso presidente del Senato, hanno votato l’emendamento decisivo, scatenando l’ira di circa un migliaio di manifestanti che hanno occupato il Congresso, appiccando un incendio al primo piano dell’edificio. Gli scontri sono poi proseguiti nelle vie del centro ed hanno appunto causato una vittima, sembra in seguito all’irruzione della Polizia nella sede del Partido Liberal Radical Autentico.
“Il processo di riforma costituzionale ha scatenato l’irrazionale atto di violenza, da condannare, di una parte di cittadini che si sono spinti dentro il Parlamento – affermano i vescovi del Paraguay -. Osserviamo con dolore il confronto pubblico e vogliamo chiedere a tutti, autorità e popolo, di non fare uso della violenza, di custodire l’integrità e la vita di tutti, di far sì che le manifestazioni non si trasformino in un campo di battaglia”.
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