“Non possiamo avere lacrime per alcuni ed essere alleati dei carnefici per altri. C’è l’ipocrisia di condannare l’attacco ad Idlib e di vendere armi che bombardano lo Yemen”. Così don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, commenta al Sir la posizione del governo italiano, che insieme a Germania, Francia e Gran Bretagna giudica “proporzionato” l’attacco Usa in Siria dopo i raid chimici dei giorni scorsi attribuiti ad Assad. “Il problema è che il nostro governo sta vendendo armi all’Arabia Saudita, che sta bombardando lo Yemen. I morti in Siria sono diversi dai morti dello Yemen? Eppure in Yemen sono uccisi dalle bombe made in Italy”, rimarca il sacerdote. Per Pax Christi tutto ciò “è anche il tradimento dell’articolo 11 della Costituzione che rifiuta la guerra”. In questi giorni è anche in discussione all’Onu il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, per il quale l’Italia ha votato contro. “L’Italia – afferma don Sacco – dovrebbe prendersi anche l’impegno di andare a condannare le armi nucleari all’Onu. Ricordiamoci che se con la stessa indifferenza con cui si schiaccia un pulsante per inviare missili si provasse una testata nucleare ridotta, avremmo uno scenario tragico”. Pax Christi rinnova l’invito lanciato ieri insieme a Caritas italiana per una Giornata di preghiera e digiuno per la Siria il 12 aprile. “Preghiera e digiuno per opporsi con risolutezza alla guerra – dice -. Il digiuno serve a rendere più forti, non significa arrendersi alla violenza. La non violenza non è rassegnazione. Bisogna ribellarsi in modo non violento alla follia e alla cultura della guerra”.
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