Prendete un bravo showman, un gruppetto di bravi autori, un gruppone di buoni amici e conoscenti, qualche ospite eccellente a sorpresa, la classica mazzetta dei giornali da leggere e commentare, un po’ di musica dal vivo e molta voglia di chiacchierare in libertà.
Mescolate il tutto amalgamando l’impasto con un pizzico di ironia e avrete “Edicola Fiore” (Sky, Tv8), la quotidiana finestra animata da Fiorello e dal suo clan a partire dall’informazione sull’attualità.
La storia di questa “Edicola” è particolare e in parte spiega già da sola il successo della proposta presso un pubblico trasversale. Il format – originale, una volta tanto – viene diffuso dal settembre 2011, quando Fiorello attiva il suo account Twitter e comincia a pubblicare ogni giorno brevi video di pochi minuti realizzati con il suo cellulare, che hanno per protagonisti gli amici dell’edicola e del bar vicini alla sua abitazione romana.
Con il passare dei giorni l’appuntamento diventa una rassegna stampa quotidiana fra le 7 e le 8 del mattino. Partendo dalla lettura dei titoli dei principali quotidiani, il conduttore propone una veloce analisi sull’attualità del giorno, montando uno spettacolino “live” fatto di battute, interazioni improvvisate con gli astanti, opinioni, chiacchiere da bar e coinvolgimento dei passanti.
Da Twitter Fiorello si sposta su YouTube e su Facebook, dando una struttura sempre più regolare e riconoscibile alla sua edicola e coinvolgendo sistematicamente personaggi famosi che sembrano capitare lì per caso. Nel tempo la trasmissione diventa un vero e proprio programma web con commenti sulle notizie, vignette, appelli sociali, esibizioni di cantanti noti, lancio di personaggi non noti.
La proposta di Fiorello è semplice e poco costosa, ma al contempo efficace. La formula ricorda molto da vicino quella di “Quelli della notte”, salotto di seconda serata animato a suo tempo da Renzo Arbore insieme a un cast di comprimari di tutto rispetto (Nino Frassica, Maurizio Ferrini, Roberto D’Agostino, Marisa Laurito, Gegè Telesforo e molti altri).Su un canovaccio elementare si improvvisa quanto si può, all’insegna di una spontaneità che sul piccolo schermo sono merce rara.
Fiorello usa a piene mani la webcam avvicinando la forma espressiva al pubblico giovanile, mantenendo comunque l’attenzione degli adulti su temi non banali. Non tutte le battute riescono bene, ma raramente si oltrepassano i limiti del buon gusto. La collocazione mattutina è impegnativa per gli spettatori, che però possono recuperare guardando l’edizione serale riveduta e ampliata.
Fra i principali meriti televisivi di Fiorello, oltre a essere sempre sul pezzo e a mantenere una capacità di improvvisazione, buon retaggio delle sue esperienze giovanili di animazione nei villaggi turistici, c’è la capacità di aver trasportato i tempi radiofonici dentro il piccolo schermo. L’atmosfera è leggera e ridanciana, si sorride ironicamente e spesso si ride di gusto. Le discussioni da bar offrono, comunque sia, qualche spunto di riflessione e il salotto aperto di Fiorello è l’occasione per segnalare con un sorriso i limiti di un’informazione giornalistica che spesso si prende troppo sul serio, parlando molto di se stessa e poco del mondo che dovrebbe raccontare.
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