CUPRA MARITTIMA – Il Cinema Margherita di Cupra Marittima da giovedì 27 aprile a lunedì 1° maggio propone:

  • Le cose che verranno di Mia Hansen-Løve, con Isabelle Huppert, André Marcon, Roman Kolinka, Edith Scob, Sarah Lepicard. Il film ha partecipato al Festival di Berlino 2016, dove ha vinto l’Orso d’argento per il Miglior regista.
  • Mal di pietre di Nicole Garcia, con Marion Cotillard, Louis Garrel, Alex Brendemühl, Brigitte Roüan, Victoire Du Bois. Il film ha partecipato al Festival di Cannes 2016.

Al Cinema Margherita proseguono gli appuntamenti con il Cinema d’Essai, martedì 2 maggio la rassegna propone Libere disobbedienti innamorate – In between di Maysaloun Hamoud.

Le cose che verranno di Mia Hansen-Løve
venerdì 28 aprile ore 21,30
sabato 29 aprile ore 21,30
domenica 30 aprile ore 18,30-21,30
lunedì 1° maggio ore 16,30 -18,30

Mal di pietre di Nicole Garcia
giovedì 27 aprile ore 21,30
sabato 29 aprile ore 18,30
domenica 30 aprile ore 16,30
lunedì 1° maggio ore 21,30

rassegna martedì d’essai
Libere disobbedienti innamorate – In between di Maysaloun Hamoud
martedì 2 maggio ore 21,30
ingresso unico € 5,00

prossimamente La tenerezza di Gianni Amelio
Le cose che verranno: Nathalie ha cinquantacinque anni, due figli, un marito e una madre fragile. Insegnante di filosofia, la sua vita si muove tra casa e scuola, principi filosofici e interrogativi morali. Affidabile, onesta e leale, Nathalie si prende cura della sua famiglia e di una madre anziana sfinita dalla vita. Il suo procedere spedito dentro le cose umane è interrotto dalla confessione improvvisa del consorte, che vuole lasciarla per un’altra, e dalla morte della madre, ricoverata a malincuore in una casa di riposo. Disorientata dal doppio abbandono e da una libertà ritrovata, Nathalie ripiega nel ‘rifugio’ di un ex allievo brillante e anarcoide. In quell’intervallo esistenziale e in compagnia di una gatta nera ereditata, ritrova il senso e il bandolo di sé. (www.trovacinema.it)

“Questo il pathos morale di cui vibra L’avenir, che abbraccia con Nathalie la necessità di sperimentare un’altra versione di libertà, libera dall’assillo dell’autoaffermazione e capace di assumere i propri limiti e il proprio desiderio come forza che apre alla dimensione della filiazione, del progetto e del futuro. Una libertà generativa dentro un film frontale e intimo che considera la giovinezza attraverso la trasmissione intergenerazionale, magnificamente suggellata nell’epilogo, che rimbalza l’ex marito, inchiodandolo alla responsabilità delle proprie scelte (la compulsione a godere priva di soddisfazione), e allaccia Nathalie al nipote nel canto e l’incanto di una melanconia radiosa. Precipitata a corps perdu in una libertà ‘subita’, la protagonista si affranca dai suoi fantasmi e il film aderisce formalmente al suo sentimento, avanzando per ellissi e ritrovandola dentro la perdita. Per irrimediabile che sia, quel lutto doppiato l’ha aiutata a vivere, a trasfigurare oggetti teorici in “corpi erotici” che hanno adesso carne, spessore, profumo, densità. Nathalie è inciampata, nella vita e sui ciottoli della Bretagna, e ha fatto dell’inciampo il tema della lezione.

In cattedra c’è Isabelle Huppert, che ancora una volta sembra incalzare quello che la incalza, minuta ed enorme, tesa e frenetica, tesse da sempre la medesima tela: la follia al lavoro. Follia o lucidità? È Claude Chabrol (Violette Nozière, Il buio nella mente, Grazie per la cioccolata) che ha reso inestricabile la relazione tra l’una e l’altra, Mia Hansen-Løve scioglie e separa, dominando l’esperienza dell’attrice per le zone pericolose e oscure col rigore di un’indagine filosofica sulla natura umana.” (Marzia Gandolfi – Mymovies.it)

Mal di pietre: Adattamento del romanzo omonimo di Milena Agus ambientato dopo la seconda guerra mondiale, “Mal de Pierres” (“Mal di Pietre”) segue per vent’anni il destino di una donna appassionata, uno spirito libero che si trova in un matrimonio senza amore e si innamora di un altro uomo. (www.mymovies.it)

“Si può sicuramente affermare che senza la presenza di Marion Cotillard nel ruolo di Gabrielle e quella di Alex Brendemùhl al suo fianco nei panni del marito José il film avrebbe prestato il fianco a più di una critica negativa. Perché era sufficiente un piccolo falso nell’interpretazione e Gabrielle poteva trasformarsi in una ninfomane di paese da far sposare o da far internare in un (come si chiamavano allora) manicomio. Invece nel corpo e negli sguardi che Cotillard le regala si legge tutta la sofferenza interiore di una donna che, negli anni Cinquanta, attende quella liberazione femminile che seguirà solo nel decennio successivo e di cui ci viene data testimonianza nella situazione familiare della sorella.

Ma questo non è solo un film di una donna (regista) su una donna (personaggio e attrice) perché il ruolo del marito José viene trattato con pari attenzione e, si potrebbe quasi dire, tenerezza. Dinanzi alla domanda se abbia fatto la guerra lui risponderà che l’ha vista. Questa risposta vale su un piano storico per la Guerra Civile spagnola ma è anche applicabile al conflitto che ha visto scatenarsi nella sua compagna e al quale non ha voluto partecipare come belligerante geloso scegliendo piuttosto il ruolo di persona in grado di capire pur soffrendo. Questo capacità di entrare nell’intimo dei personaggi passando dalla pelle al pensiero salva il film anche dal rischio del mélo fine a se stesso portandolo a un livello decisamente superiore.” (Giancarlo Zappoli – Mymovies.it)

Anche per la stagione 2016-2017 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.

Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00

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