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Per la nostra rubrica questa settimana abbiamo intervistato Sara Palladini
I tuoi interessi spaziano dalla danza al teatro, alle coreografie, alla dizione. Come leghi questi interessi tra loro? Come nasce la passione per l’arte?
La passione per l’arte nasce fin da bambina. I mondo dell’arte mi ha da sempre affascinata. Già a tre anni salivo sulle sedie, tenevo in mano una lampada per illuminare il volto e “recitavo” per intrattenere i parenti…Ho studiato danza per più di dieci anni e successivamente teatro. Ho avuto la possibilità di insegnare danza e di esprimere la mia creatività attraverso la coreografia, che lega il movimento, l’espressione corporea ed emotiva alla musica. Attraverso il teatro ho completato la mia formazione con lo studio dei testi e dei vari personaggi.
Se dovessi spiegare in poche righe il tuo pensiero artistico o filosofico ad un ragazzino, cosa gli diresti?
nel mio lavoro di educatrice utilizzo costantemente l’arte perchè è uno strumento che permettere di esprimere se stessi e di far affiorare talenti latenti o nascosti. La mia specializzazione quadriennale in arteterapia ha contribuito a considerare l’arte nella sua “globalità dei linguaggi” con la possibilità di poter passare da un linguaggio all’altro. Partendo dal linguaggio privilegiato “convinco” i ragazzi a tradurre anche in altre arti espressive…ad esempio,un opera pittorica si può “danzare”, “musicare”, o può ispirare un testo.
Parlaci del tuo lavoro “E per volare”. Come nasce? Come si caratterizza?
la mia prima pubblicazione “…e per volare”edita da TRACCE nel 2000 racconta in un viaggio come avvicinarsi all’arteterapia attraverso tutti i linguaggi espressivi che “diventano un fare e un dire di sè”.Contiene inoltre le esperienze con bambini e aduti raccolte durante i miei laboratori.
Entro breve la tua prima raccolta di poesie. Quali riferimenti sintetizzano il tuo mondo artistico, tanto da renderlo riconoscibile Nel mese di Giugno, grazie alla sensibilità e alla possibilità del critico d’arte , professor Massimo Pasqualone ,uscirà questa prima raccolta di poesie. La mia è una poesia molto introspettiva e catartica ricca di immagini e metafore che analizzano l’interiorità e il senso di identità.
Chi sono i tuoi “Maestri”? I tuoi riferimenti, i punti fermi, l’humus culturale da cui prendi ispirazione?
l’ispirazione proviene da mio vissuto ma anche dal mio lavoro di educatrice con i minori che mi offre continui spunti di riflessione, I miei “MAESTRI” sono quindi i ragazzi. Se parliamo invece dei miei autori preferiti citerei tra i classici Leopardi, per il quale ho una profonda adorazione, per poi passare a Neruda e Pessoa.
Poesia nelle scuole : preferire autori e componimenti classici o maggiormente attuali e contemporanei?
nelle scuole è importante proporre tutti gli autori. Occorre farlo in modo creativo . I ragazzi devono sentire il poeta vicino, devono coglierne le sfumature emotive e sentirle simili alle loro.
Conduci laboratori teatrali e di scrittura creativa nelle scuole. Piu’ interessati gli studenti o i docenti? Ricordi, aneddoti. Ce ne parli?
Sono interessati nello stesso modo. Nel momento in cui ci si lasci andare e ci si mette in gioco l’età, i ruoli, scompaiono…ho visto insegnanti tornare bambini e ragazzi superare attraverso il teatro e la scrittura momenti difficili. Ho un ricordo tatuato nel cuore per ognuno di loro.
l tuoi ricordi piu’ belli legati all’arte. I premi vinti, le soddisfazioni….
le soddisfazioni per chi lavora con l’arte sono continue, un vero bombardamento di emozioni..la mia più grande soddisfazione è stata interpretare “La donna grassa “ di Franca Rame con la sua autorizzazione.
Il tuo mondo di fantasia è popolato da …
è popolato da personaggi che aspettano di prendere forma … di raccontarsi…di rivelarsi…
Arte e spiritualità. Ingegno e meditazione. Ragione e istinto creativo. Cosa ti suggeriscono queste domande aperte?
Per me l’arte è strettamente legata alla spiritualità. Considero ogni prodotto dell’arte una preghiera, una forma di meditazione . L’istinto creativo è “l’urgenza di esprimersi” e permette di spegnere l’interruttore della razionalità per abbandonarsi al fluire del colore, della voce, della musica, del movimento.
La domanda che ti faresti? Mi chiederei se potrei vivere senza l’arte…e mi risponderei di no, perchè attraverso la creatività trovo le risposte che cerco!