di M. Michela Nicolais
Nessuna polemica sul terzo segreto di Fatima. A mettere il silenziatore sul dibattito in merito ad una parte presumibilmente non rivelata di quest’ultimo, reso pubblico da Giovanni Paolo II durante il suo viaggio del 13 maggio 2000, è padre Nuno Rosario Fernandes, direttore del dipartimento di comunicazione del Patriarcato di Lisbona. In questa intervista, ci racconta come si vive nel Santuario portoghese la vigilia dell’arrivo di Papa Francesco, che il 12 e 13 maggio metterà piede per la prima volta in Portogallo per il centenario delle apparizioni della “Signora” e la beatificazione di Francesco e Giacinta Marto, i due pastorelli a cui, insieme a suor Lucia – della quale si è appena chiusa la fase diocesana di beatificazione -, la Madonna si è rivelata. Il 19° viaggio apostolico di Francesco fuori dell’Italia disegnerà un’ulteriore tappa della devozione mariana dimostrata fin dagli inizi del pontificato, e rinnovata anche prima di ogni partenza e dopo ogni ritorno dai suoi viaggi internazionali nella basilica romana di Santa Maria Maggiore. Ad attenderlo nella grande spianata del Santuario ci saranno un milione di persone – tra cui 200 sacerdoti, 71 vescovi e 8 cardinali – per la Messa “a cielo aperto” del 13 maggio, secondo e ultimo giorno del viaggio, che sarà seguito in Portogallo da duemila giornalisti. Alla canonizzazione sarà presente anche il bambino brasiliano miracolato nel marzo 2013, quando aveva 6 anni, per intercessione dei due beati.
L’imminente visita del Papa ha riaperto ancora una volta le polemiche sulla presunta rivelazione parziale del terzo segreto di Fatima. Come risponde a riguardo?
La Chiesa ha stabilito che ciò che volle rivelare San Giovanni Paolo II nel Duemila, e che poi ha confermato l’allora cardinale Ratzinger, è la parola definitiva. Tutto è sepolto lì. Non c’è più niente da rivelare.
È valido ciò che la Chiesa ha detto. Con questa visita la Chiesa conferma le apparizioni, cosa di certo non scontata visto che non sempre questi fenomeni vengono approvati facilmente, ma soprattutto conferma il messaggio che da esse emerge.
Ci descrive il clima alla vigilia dell’arrivo di Francesco?
C’è una grande gioia, il clima è di attesa e di grandi aspettative. La gente si sta organizzando a vivere l’evento, c’è grande fermento e diverse iniziative in campo: la diocesi e la Conferenza episcopale sono al lavoro da mesi.
A quanto ammonta l’afflusso previsto?
La spianata del Santuario può accogliere 400mila persone circa. Noi per le celebrazioni del Papa ne aspettiamo il doppio, 800mila, e verosimilmente arriveremo ad un’affluenza di un milione. I fedeli non verranno solo dal Portogallo, ma anche dai Paesi vicini e dall’America Latina.
Quello della “Signora” di Fatima è un messaggio di pace: quanto è attuale, a 100 anni dalle prime apparizioni?
Come cento anni fa, il mondo si trova in mezzo ad equilibri internazionali precari, in preda – come ama ripetere il Papa – ad una guerra mondiale a pezzi. L’invito della Madonna di Fatima alla pace, alla conversione, alla misericordia è quindi più che mai attuale e urgente da raccogliere.
Per la prima volta nella storia della Chiesa verranno canonizzati due bambini. Qual è il significato dell’elevazione agli altari dei due “pastorinhos”?
Sono un esempio di santità per tutti noi. Ci dimostrano che per diventare santi non bisogna aspettare di essere maggiorenni: tutti possono diventare santi, e si può cominciare da bambini. La santità è qualcosa che tutti possono acquistare: grazie alla canonizzazione di Francesco e Giacinta, questo è un messaggio che verrà inviato a tutto il mondo, tramite l’esemplarità della semplicità vissuta nella vita quotidiana di due bambini, per giunta analfabeti.
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