Ieri pomeriggio il presidente onorario del Movimento per la vita, Carlo Casini, ha consegnato nelle mani del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, la petizione con cui migliaia di medici e giuristi chiedono alla Ue di non finanziarie più attività che distruggono embrioni umani. La petizione è accompagnata dalle firme su carta di tremila esperti italiani nel campo della medicina e del diritto – tra cui 157 docenti universitari – e da un dischetto che contiene già numerose altre sottoscrizioni, mentre altre ancora se ne stanno aggiungendo e se ne aggiungeranno prossimamente.
La consegna della petizione “Uno di noi” è avvenuta nella sede di rappresentanza del Parlamento europeo a Roma e volutamente nei giorni in cui ricorre la festa dell’Europa. L’iter prevede che essa giunga alla Commissione petizioni dell’Europarlamento e, una volta verificata la ricevibilità, che affronti i diversi passaggi procedurali che prevedono anche l’audizione dei promotori.
L’iniziativa degli esperti si ricollega all’analoga petizione che è stata sottoscritta a suo tempo da due milioni di cittadini europei e che nel 2014 la Commissione esecutiva di Bruxelles non ha voluto prendere in considerazione. “Ogni vivente della specie umana fin dal concepimento è uno di noi”: questa è la testimonianza di medici e giuristi da cui prende le mosse il documento.