GROTTAMMARE – Ubicato lungo la Valtesino, a 2 km dal bivio con la SS16, il Bagno della Regina è una testimonianza d’età Romana. Utilizzato un tempo per l’approvvigionamento idrico ad uso agricolo, fa rimembrare i fasti dell’amore tra l’imperatore itinerante Adriano e il territorio piceno.
Un simbolo della multimillenaria storia di Grottammare che inquinato dall’abbandono, risplende negli anni Duemiladieci e sarà un nuovo baricentro culturale della Perla dell’Adriatico.
Con le nostre telecamere siamo entrati all’interno dell’area che domenica 14 maggio sarà inaugurata alle ore 17 con la denominazione di “giardino archeologico”. L’area ha ospitato nella mattinata del 10 maggio una conferenza stampa che ha visto la presenza del Sindaco Enrico Piergallini, del Consigliere Bruno Talamonti, dell’operatore culturale Lucilio Santoni e della Responsabile dell’ufficio manutenzione e patrimonio del Comune, Raffaela Cameli.
Il recupero del bagno della regina è stato, a detta del Sindaco Piergallini, “esemplare”: in primo luogo per la creazione di una zona dèdita alla sostenibilità culturale ed economica grazie ai pochi soldi investiti; in secondo luogo, per il rapporto tra pubblico/privato con il comodato d’uso concesso al Comune e per il rapporto cultura/natura, recuperando un luogo, un tempo abbandonato, della città, rispettando la natura e prevedendo uno spazio per spettacoli.
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