di Paola Travaglini
MONTEPRANDONE – Nei giorni scorsi a Monteprandone alla presenza del sindaco Stefano Stracci e di imprenditori del settore, l’On. Luciano Agostini segretario della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati è stata illustrata, in anteprima nazionale, la nuova legge sull’agricoltura biologica, approvata a Montecitorio lo scorso 2 maggio, e le opportunità che la stessa offrirà alla filiera del biologico.
La nuova legge disciplina il settore, aumenta alcune dotazioni finanziarie, incentiva la ricerca.
Le principali novità riguardano: l’istituzione di un tavolo tecnico per l’agricoltura biologica presso il Ministero dell’Agricoltura, uno strumento per l’azione del Governo verso l’Europa e verso le politiche regionali; l’adozione del Piano d’Azione Strategico per l’agricoltura biologica, della durata di 3-5 anni per incentivare e intensificare il settore nel nostro Paese;l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica per particolari azioni di incentivazione per intensificare il cofinanziamento per le politiche europee e per andare a finanziare la ricerca agricola; l’istituzione di contratti di filiera che fino ad oggi erano previsti solo nei PSR di alcune regioni come le Marche, estendendoli a tutto il territorio nazionale; l’incentivazione della formazione professionale; la nascita di Distretti Biologici.
Le Regioni con questa legge potranno organizzare veri e propri distretti, creare comparti territoriali in cui si realizza solo agricoltura biologica; il riconoscimento delle intese per i prodotti biologici con la possibilità, senza troppa parcellizzazione, per tutti gli attori della filiera del biologico (azienda produttrice, azienda che si occupa di trasformazione e chi commercializza il bio) di poter penetrare nuovi mercati; l’istituzione del registro delle sementi biologiche per salvaguardare la ricerca biologica.
La scelta è caduta su Monteprandone, poiché come in altri Comuni della media collina, “si sono avute le prime esperienze di riconversione dei fondi agricoli e in particolare lo sviluppo di aziende che uniscono il valore del biologico all’offerta enogastronomica e turistica”.