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Riflessione del Vescovo Carlo Bresciani sull’assemblea dei Vescovi Italiani

 

Vescovo Carlo Bresciani

Merita sempre incontrarsi, non ne possono venire che vantaggi. Quando poi si tratta di una Assemblea in cui tutti i Vescovi di una Nazione si mettono in ascolto reciproco e dialogano fraternamente e a lungo con il papa, allora si ha una vera esperienza di Chiesa che cammina unita e che si mette in ascolto del suo Signore. Al di là dei vari adempimenti istituzionali che la Conferenza Episcopale deve espletare, a me pare che l’aspetto più importante sia proprio questo: una Chiesa che si ritrova unita e che vuole camminare unita sotto la guida di Pietro, il nostro papa Francesco.

Due momenti sono stati centrali in questa Assemblea: il primo il dialogo con il papa riservato ai soli vescovi, libero e a porte chiuse, schietto e sincero, durato ben 2 ore e 30 minuti, fatto di domande e risposte un po’ su tutte le questioni più importanti che riguardano la Chiesa e la sua vita attuale. Un vero momento di comunione e di condivisione del cammino che la Chiesa è chiamata a fare, in una continua conversione sotto la guida saggia del papa, illuminata dallo Spirito.

Il secondo momento importante è stata l’ampia riflessione sui giovani e la fede, in preparazione anche al prossimo Sinodo dei Vescovi che si terrà nell’ottobre 2018, che ha impegnato tutti i Vescovi per ben due mezze giornate. Ne è emerso un quadro non privo di preoccupazioni, quelle di padri nei confronti di figli amati che si vogliono aiutare a crescere verso una maturità che permetta loro di godere pienezza di vita, ma anche ricco di tante speranze e bisognoso di tanta fiducia da parte di tutti, Chiesa e mondo civile.

Se, da una parte, mancanza di lavoro, percorsi di fede non sempre facili e talora alquanto tortuosi, contesti culturali e familiari spesso tutt’altro che facili devono interrogare tutti, dall’altra, non si può non notare che le risorse del mondo giovanile sono molto più ampie di quello che viene narrato dai mass-media i quali troppo spesso sottolineano solo gli aspetti problematici del mondo giovanile.
Per quanto vero, i giovani sono molto più di quello e portano con sé risorse positive che devono essere sostenute e fatte emergere.

La Chiesa italiana vuole usare il tempo che ci separa dalla celebrazione del Sinodo (ottobre 2018) mettendosi in ascolto delle domande del mondo giovanile, affiancandolo con amore e attenzione, coinvolgendo per quanto possibile tutte le realtà abitate dai giovani, non con volontà strumentalizzante, ma con il desiderio di comprendere e farsi compagna di viaggio, sostenendo i giovani nella loro ricerca di vita piena.

Anche la pastorale giovanile della nostra diocesi, in sintonia con tutta la Chiesa italiana, sta già progettando il cammino in preparazione del Sinodo dei giovani. Una prima importante realizzazione di ascolto e accompagnamento è la “Casa dei giovani” aperta da alcuni mesi in diocesi: luogo di incontro e di convivenza per giovani che vogliono fare una intensa esperienza di vita comune.

Redazione: