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Il viaggio di Mor, rifugiato mauritano, è oggi un percorso formativo nelle scuole per smontare i pregiudizi

di Patrizia Caiffa

Un giornalino scolastico, cartoline disegnate, ricerche sociologiche, cartelloni, video, poesie, riflessioni, power point: sono ricchissimi i frutti del progetto “Confini”, un percorso formativo per cambiare la percezione del fenomeno immigrazione realizzato dalla cooperativa Sophia, con il sostegno delle Fondazioni Migrantes, Peretti e Vodafon. Il progetto ha coinvolto durante l’anno scolastico 1.141 studenti di 15 istituti scolastici romani. L’evento finale si è svolto stamattina a Roma al Senato della Repubblica, nella splendida cornice della sala capitolare del chiostro del convento di Santa Maria sopra Minerva. Centinaia di studenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni hanno presentato oggi i risultati dei loro lavori, fondati in gran parte su un libro scritto da Mor Amar, rifugiato politico dalla Mauritania, nel quale racconta la sua fuga drammatica e il suo riscatto in Italia. Mor Amar è oggi socio della cooperativa Sophia, e incontra i ragazzi nelle scuole per condividere e mettere a frutto la sua vicenda di vita. Ad aprire la cerimonia il presidente del Senato Pietro Grasso: “Il confronto e il dialogo sono chiavi irrinunciabili per crescere”, ha detto ai ragazzi: “Dovete continuare la vostra strada senza perdere di vista i vostri obiettivi. Anche se ogni tanto ci saranno delle delusioni dovete avere la forza di rialzarvi”. Grasso ha conosciuto Mor Amar tre anni fa: “Quell’incontro mi ha arricchito, ha cambiato il mio modo di vedere le migrazioni e mi ha dato una prospettiva preziosa – ha affermato -. L’immigrazione è un fenomeno non emergenziale ma strutturale, sul quale dobbiamo trovare delle soluzioni”.

Dal libro ai progetti scolastici. La cooperativa Sophia nasce dall’incontro tra Marco Ruopolo e Mor Amar “per creare lavoro, economia e valore a partire dai temi dell’immigrazione”. A loro si sono aggiunti altri soci e collaboratori, tra cui Caterina Amodio, coautrice del libro “Stronzo nero”. Il testo è stato letto in classe, in presenza dell’autore e di altre figure professionali, che hanno aiutato gli studenti a conoscere la realtà delle migrazioni e smontare luoghi comuni e pregiudizi. La V C del liceo classico Plauto, ad esempio, ha somministrato un questionario a 100 ragazzi di 4 classi, per un confronto tra la percezione e i dati reali del fenomeno. Dai dati è emerso che il 58% degli intervistati pensa che gli immigrati siano “troppi”, il 55% esprime diffidenza, il 46% indifferenza. Il 56% sostiene che l’economia italiana non trae vantaggi loro presenza. Invece, dopo una ricerca sui numeri effettivi delle presenze, degli occupati, sui vantaggi economici, fiscali e previdenziali per gli italiani (è stato stimato un guadagno di 6 miliardi di euro nel 2014 per l’economia italiana) gli studenti hanno concluso di aver “migliorato la conoscenza del fenomeno migratorio” e sviluppato “un proprio pensiero critico sul tema, libero da una visione strettamente negativa come invece appariva dai risultati del questionario”.

Il viaggio di Mor. Una intervista a Mor Amar e ad una studentessa cinese, editoriali, cronache, curiosità e approfondimenti sono invece raccolti nelle quattro pagine del giornalino “La voce del Majorana” dedicata al progetto “Confini” dalla classe 1 D dell’istituto “E. Majorana”. Il liceo  “Glauco” ha mostrato poi un grande cartellone con un filo che univa i vari Paesi africani ed europei, “per far capire che i confini si possono superare e sono lì solo per questioni politiche”. Molto suggestive le cartoline disegnate dagli studenti dell’Istituto comprensivo “Guido Milanesi”, nelle quali hanno espresso le emozioni legate al racconto della storia di Mor Amar. Bello il video di poesie e musica suonata dai ragazzi con il flauto, come pure i tanti pensieri e riflessioni che ne sono scaturiti.

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Sara De Simplicio: