ZENIT / di MArina Droujinina
Di fronte alle varie situazioni di emergenza che segnano la società, la Chiesa è chiamata a “lenire le ferite” dell’umanità. Lo ha detto papa Francesco venerdì 26 maggio 2017, durante la sua visita privata alla Pontificia Accademia Ecclesiastica, nota anche come la “scuola dei nunzi”, ossia l’istituto in piazza della Minerva nel centro di Roma presso il quale si preparano i futuri diplomatici della Santa Sede. Lo ha reso noto L’Osservatore Romano nella sua edizione di domenica 28 maggio.
Come sottolinea il quotidiano vaticano, il Pontefice non ha fatto alcun discorso formale, ma si è intrattenuto con gli studenti, rispondendo alle loro domande. Il Papa ha anche celebrato assieme alla comunità — costituita attualmente da 33 sacerdoti provenienti da vari Paesi del mondo — la preghiera dei Vespri e ha poi cenato nell’Accademia.
Al suo arrivo il Papa è stato accolto dal presidente dell’Accademia, mons. Giampiero Gloder, e dai vari componenti della comunità, tra cui anche le suore di Marta e Maria, che si occupano della casa. L’incontro si è svolto in “un clima di familiarità, di gioia e di semplicità”, spiega L’Osservatore Romano.
Nel corso del suo dialogo, il Papa ha disegnato un quadro generale della situazione internazionale, caratterizzata dall’attuale “guerra a pezzi”, dal crescente traffico di armi e di essere umani, da un sistema economico che pone al centro gli interessi e dalla “cultura dello scarto”.
Il Pontefice ha ricordato i giovani diplomatici che al centro della loro missione deve stare il servizio all’evangelizzazione e li ha avvertiti anche per i pericoli o le trappole della “mondanità spirituale”.
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