ZENIT / di Anne Kurian
Papa Francesco ha ricevuto in udienza giovedì 1° giugno il membro croato della presidenza collegiale della Bosnia ed Erzegovina, Dragan Covic. Al centro dei colloqui la pace, la riconciliazione e il dialogo religioso nella regione.
Covic ha incontrato dopo l’udienza con il Pontefice anche il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, e il segretario per i Rapporti con gli Stati, arcivescovo Paul R. Gallagher.
Secondo quanto riferito dal consueto comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, nel corso dei “cordiali” colloqui è stata espressa “soddisfazione” per le buone relazioni bilaterali tra il Vaticano e Sarajevo, e ci si è intrattenuti anche sulla situazione nel Paese, “sulle sfide che esso si trova ad affrontare e sulle sue aspirazioni europee”. La Bosnia ed Erzegovina ha presentato infatti nel febbraio del 2016 la sua formale domanda di adesione all’UE.
E’ avvenuto anche uno scambio di vedute su temi d’interesse, “quali la pace, la riconciliazione, il dialogo interreligioso e la presenza della comunità cattolica nel Paese”, prosegue la nota vaticana. Mentre i cristiani rappresentano poco più della metà della popolazione, solo circa il 14% della popolazione professa la religione cattolica. Circa il 45% della popolazione è di fede musulmana.
La presidenza tripartita della Bosnia-Erzegovina è composta da tre membri, esponenti dei tre gruppi etnici maggioritari, vale a dire un musulmano, un serbo e un croato. Papa Francesco aveva ricevuto Dragan Covic già nel 2014 e nel 2015 in Vaticano. Il 6 giugno del 2015 il Papa ha visitato anche Sarajevo.
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