DIOCESI – “Spirito, scendi come pioggia nella nostra aridità + e produci in noi fiori e frutti” (H. Urs von Balthasar) Gli Ebrei la chiamavano “festa della mietitura e dei primi frutti”; si celebrava il 50° giorno dopo la Pasqua ebraica e segnava l’inizio della mietitura del grano.
Anche quest’anno la Chiesa diocesana vivrà insieme sabato 3 giugno la Veglia di Pentecoste presieduta dal Vescovo Carlo e animata dalla Consulta laicale.
Alle ore 21.00 inizierà la Veglia che prevede un momento iniziale in piazza, l’ingresso e la Celebrazione in Cattedrale.
La solennità di domani è chiamata anche “festa delle Settimane”, per la sua ricorrenza di sette settimane dopo la Pasqua.
Lo scopo originario di questa ricorrenza era il ringraziamento a Dio per i frutti della terra, cui si aggiunse più tardi, il ricordo del più grande dono fatto da Dio al popolo ebraico, cioè la promulgazione della Legge mosaica sul Monte Sinai. Secondo il rituale ebraico, la festa comportava il pellegrinaggio di tutti gli uomini a Gerusalemme, l’astensione totale da qualsiasi lavoro, un’adunanza sacra e particolari sacrifici.
Per noi cristiani con la solennità della Pentecoste giunge a compimento il tempo colmo di gioia dei 50 giorni in cui la Chiesa celebra la risurrezione del Signore e accoglie il dono dello Spirito santo. Questo dono, nel quale «Dio viene sempre a salvare l’uomo e l’uomo è abilitato a compiere le opere del suo Signore», costituisce il compimento delle promesse divine contenute nella Scrittura e segna giustamente il compimento della celebrazione liturgica del Tempo di Pasqua.
Per la nostra Chiesa di S. Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto la Veglia di Pentecoste, a conclusione di un anno che ci ha visto impegnati a vivere la perseveranza nell’ascolto della predicazione degli Apostoli, nella comunione, nella frazione del pane e nella preghiera, è motivo ringraziare il Padre perché grazie al dono dello Spirito del Risorto possiamo essere nel mondo un riflesso della Trinità. E’ il momento in cui tutta la Chiesa locale si raduna attorno al Vescovo per dare concretezza a quanto auspicato dal Sinodo diocesano: “Le diverse realtà ecclesiali, espressione della creatività e della ricchezza dell’unico Spirito Santo, sappiano vincere eventuali logiche circoscritte e autoreferenziali, per vivere uno stile di relazione fondato sul dialogo, sul confronto e sulla stima reciproca, per una partecipazione sempre più responsabile alla vita pastorale della Chiesa locale. Le Parrocchie hanno bisogno dell’apporto prezioso e qualificato dei gruppi ecclesiali e da questi vengono arricchite e meglio sostenute nel loro cammino pastorale. Essi sono chiamati a vivere i momenti importanti della vita della Chiesa locale, partecipando corresponsabilmente agli organismi di partecipazione sia diocesani che parrocchiali. Vivere insieme le esperienze comuni è espressione visibile della comunione, che diventa credibile di fronte al mondo. Tra le molte iniziative, si privilegi la Veglia di Pentecoste diocesana come evento culmine dell’anno pastorale, in cui tutti: presbiteri, Parrocchie e aggregazioni laicali, insieme al Vescovo e guidati dal suo carisma apostolico, mostrino il volto di una Chiesa unita nella comunione, credibile e missionaria (Cap.1 n. 12)