di Stefano De Martis
Bassa affluenza alle urne, appena sopra il 60% (oltre sei punti in meno rispetto alla tornata precedente). Movimento 5Stelle escluso da tutti i ballottaggi nei centri principali, in cui si confronteranno quasi ovunque centro-sinistra e centro-destra, con una prevalenza di quest’ultimo. Quindi un ritorno delle coalizioni, peraltro tra soggetti che a livello nazionale sono invece divisi, insieme a un boom delle liste civiche, alternative ai partiti tradizionali ma spesso anche espressione delle stesse forze. Questi i dati principali delle elezioni comunali che si sono svolte domenica 11 giugno con un elettorato potenziale superiore ai 9 milioni di cittadini. Tra gli oltre mille comuni interessati, anche venticinque capoluoghi di provincia e in particolare quattro capoluoghi di regione. Vediamo in sintesi i risultati quando ormai i dati sono ben definiti anche se in alcuni casi non formalmente definitivi.
Tra le città più popolose soltanto Palermo ha eletto (o meglio, rieletto) il sindaco al primo turno. Leoluca Orlando, sostenuto da un raggruppamento di centro-sinistra, ha avuto infatti circa il 46% dei voti e in Sicilia la soglia per l’elezione al primo turno è fissata a quota 40%. Il candidato del centro-destra, Fabrizio Ferrandelli, si è fermato intorno al 31% e quello dei 5Stelle, Salvatore Forello, intorno al 16%.
Tra i venticinque capoluoghi di provincia in cui si è votato, anche Cuneo e Frosinone hanno rieletto al primo colpo i rispettivi primi cittadini: Federico Borgna (centro-sinistra, 60,05%) e Nicola Ottaviani (centro-destra, 56,38%).
A Genova la sfida al ballottaggio sarà tra Marco Bucci (centro-destra, 38,80%) e Gianni Crivello (centro-sinistra, 33,39%). Staccato il candidato dei 5Stelle, Luca Pirondini, con il 18,07%. Con Palermo e Genova altri due capoluoghi di regione sono andati alle urne: a L’Aquila ballottaggio tra Americo Di Benedetto (centro-sinistra, circa 47%) e Pierluigi Biondi (centro-destra, circa 36%), a Catanzaro saranno in lizza Sergio Abramo (centro-destra, intorno al 39,5%) e Vincenzo Ciconte (centro-sinistra, circa 31%). In entrambi i casi il candidato grillino si è piazzato quarto, superato da quello di una lista civica.
A Verona è rimasto fuori dal ballottaggio il candidato del centro-sinistra. La sfida sarà tra il candidato del centro-destra, Federico Sboarina (29,26%), e Patrizia Bisinella (23,54%), sostenuta da Fare!, il movimento del sindaco uscente Flavio Tosi, che è anche il compagno della candidata. A Padova si disputeranno la carica di sindaco il centro-destra (Massimo Bitonci, 40,25%) e il centro-sinistra (Sergio Giordani, 29,20%). Da registrare il risultato superiore al 20% del candidato “civico” Arturo Lorenzoni.
A Parma c’era grande attesa per il risultato del sindaco uscente, l’ex grillino Federico Pizzarotti, che ha ottenuto il 34,78% dei voti e andrà al ballottaggio con Paolo Scarpa (32,73%) del centro-sinistra. Fuori partita il centro-destra (Laura Cavandoli, 19,27%) e lontanissimo il candidato dei 5Stelle, Daniele Ghirarduzzi, con il 3,18%.
I riflettori erano puntati anche su Taranto, dove il voto si è distribuito in misura maggiore che altrove e il 25 giugno se la vedranno Stefania Baldassari (centro-destra, intorno al 22,2%) e Rinaldo Melucci (centro-sinistra, intorno al 17,9%), ma hanno ottenuto consensi superiori al 12% altre due liste (tra cui i 5Stelle) e altre tre liste si sono fermate poco sotto il 10%. Restando in Puglia, a Lecce il candidato del centro-destra, Mauro Giliberti, parte dal 45,2% circa nella sfida al ballottaggio con il candidato del centro-sinistra, Carlo Maria Salvemini (circa 29%).
In Lombardia, a Como il secondo turno vedrà a confronto Mario Landriscina (centro-destra, 34,7% circa) e Maurizio Traglio (centro-sinistra, 26,8% circa), mentre la lista civica di Alessandro Rapinese si segnala con oltre il 22% dei voti. A Monza Roberto Scanagatti (centro-sinistra) e Dario Allevi (centro-destra) si ritroveranno al ballottaggio praticamente appaiati (rispettivamente 39,91% e 39,84%). A Lodi la sfida sarà tra Carlo Gendarini (centro-sinistra, 30,62%) e Sara Casanova (centro-destra, 27,32%).
In Piemonte, oltre a Cuneo, si è votato ad Alessandria e ad Asti. Nel primo caso, il 25 giugno saranno in competizione Maria Rita Rossa (centro-sinistra, 31,94%) e Gianfranco Cuttica di Revigliasco (centro-destra, 30,25%). Nel secondo, Maurizio Rasero (centro-destra, 47,67%) parte con un grande vantaggio su Angela Motta (centro-sinistra, 15,29%), che ha superato al fotofinish il grillino Massimo Cerruti (15,25%).
In Toscana, a Lucca ballottaggio tra Alessandro Tambellini (centro-sinistra, 37,48%) e Remo Santini (centro-destra, 34,96%). A Pistoia si sfideranno Samuele Bertinelli (centro-sinistra, 37,4% circa) e Alessandro Tomasi (centro-destra, 26,7% circa).
A Gorizia il candidato del centro-destra, Rodolfo Ziberna, ha sfiorato l’elezione al primo turno (49,88%) e troverà al ballottaggio Roberto Collini (centro-sinistra, 22,68). A Belluno la partita sarà tra due candidati di liste civiche: il sindaco uscente Jacopo Massaro (46,19%) e Paolo Gamba (25,10%).
A La Spezia ancora una volta in competizione il centro-destra (Pierluigi Peracchini, 32,61%) e il centro-sinistra Paolo Manfredini (25,07%). A Piacenza ballottaggio tra il candidato del centro-destra, Patrizia Barbieri (34,78%), e quello di una civica di centro-sinistra, Paolo Rizzi (28,19%).
Nel Lazio, oltre che a Frosinone, dove come si è detto il primo cittadino è stato eletto al primo turno, si è votato a Rieti. Antonio Cicchetti (centro-destra, 47,29%) e Simone Petrangeli (41,78%) si contenderanno nel secondo turno la carica di sindaco.
In Sicilia, mentre Palermo ha già deciso, Trapani si affida al ballottaggio tra il centrista Girolamo Fazio (31,79%) e Pietro Savona del centro-sinistra (26,27%), con Antonio D’Alì (centro-destra) fermo a quota 23,46%. Nell’unico capoluogo sardo al voto, Oristano, restano in lizza Andrea Lutzu del centro-destra (29,60%) e Maria Obinu del centro-sinistra (21,84%).
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