Di Patrizia Neroni
ACQUAVIVA PICENA – Nella Fortezza medievale di Acquaviva Picena domenica 11 giugno si è svolta la festa della famiglia, organizzata dall’Ufficio di Pastorale Familiare della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto. “La Fortezza della Famiglia”, così chiamata la festa, ha avuto inizio alle ore 16:30; molte le coppie presenti, oltre a quelle responsabili insieme a don Alfredo Rosati dell’Ufficio di Pastorale Familiare, che hanno offerto la loro testimonianza. Anche don Armando e don Luigino hanno parlato delle famiglie e della famiglia in questa società contemporanea.
Don Alfredo ha detto: “ Siamo qui per vivere un bel momento di preghiera e condivisione per ricordare il “sì” del matrimonio e la difficoltà che ci può essere all’interno del matrimonio stesso. Questo luogo ci fa tornare alla mente uno dei sette doni dello Spirito Santo la “Fortezza”. La Fortezza aiuta le coppie a superare i problemi, i dubbi e i momenti bui. Sono felice di avere con noi il nostro vescovo Carlo, che è la prima volta che entra in questa fortezza di Acquaviva, lo ringrazio a nome mio e a nome di tutta l’equipe di Pastorale Familiare”. Subito dopo don Alfredo, ha preso la parola Marco, un membro dell’equipe dell’ufficio della diocesi: “Siamo qui perché a conclusione di questo primo anno di pastorale “Famiglia sentiero d’amore”, vogliamo mostrare un’altra realtà che vivono le famiglie, diversa da quella che i media vogliono in ogni modo far trasparire. La famiglia è viva, lo abbiamo scritto anche nello striscione: “La famiglia è viva. Evviva la famiglia”. Nella famiglia cristiana marito e moglie dialogano, si guardano in faccia e affrontano insieme i problemi, spesso forse non con gli stessi punti di vista, ma dialogano. Combattono insieme per raggiungere lo stesso obiettivo”.
Chiara invece, un altro membro dell’equipe, ha affermato: “Vogliamo condividere esperienze, riflessioni e preghiere. Prima delle coppie inviterei due sacerdoti della nostra diocesi perché i preti sono necessari, fondamentali, essi ci conducono a Dio e ci accompagnano nel cammino della vita. Sono molto importanti, è una gioia averli in mezzo a noi”.
Don Armando è intervenuto dicendo: “ Il desiderio di Dio è insito in ognuno di noi, se ci facciamo caso abbiamo tutti un grande bisogno d’amore, quello vero, quello infinito, quello che solo il Signore ci può donare. L’importante è partire da ciò che lega e il desiderio di Dio è ciò che lega gli esseri umani. Ogni creatura ha il desiderio della gioia sconfinata, ma è incapace di realizzarla perché solo Dio può donare la vera felicità. Il Signore ci ripete continuamente che Egli è l’Amore indissolubile, ma non lo ascoltiamo. Pensiamo di essere capaci di fare tutto noi, di non aver bisogno di Lui per realizzare i nostri progetti, invece è importante capire che l’amore della coppia si colloca all’interno di un Amore più grande. Molte coppie a Cupra Marittima seguono questo percorso proposto dal vescovo Carlo. Attraverso le riflessioni ho capito quanto sia importante per una coppia di sposi accogliere la Parola di Dio e pregare insieme”.
Don Luigino ha invece affermato: “ Attraverso questo percorso ho conosciuto tante famiglie e le loro personali esperienze. Ognuna ha le sue difficoltà più o meno grandi. La cosa che più mi ha colpito è stato il percepire che spesso le cose del mondo hanno avuto più attenzione della Parola di Dio o della fede stessa. Io vorrei incoraggiare le coppie che si trovano in momenti difficili a ripensare al giorno del loro matrimonio, al sentimento che li legava quel giorno e al Sacramento e a quello che esso rappresenta. Nel matrimonio è sempre presente il Signore ed è pronto a soccorrere gli sposi. Oggi potete vedere quanti mattoni ha questa fortezza di Acquaviva e di come insieme la rendono così bella, noi allora camminiamo insieme: preti e laici, ognuno con la propria missione che il Signore gli ha affidato, ma sempre per raggiungere lo stesso traguardo. Se poi leggete il Salmo 27 vi rendete subito conto di quanto l’affidarsi al Signore sia importante”.
Dopo i due sacerdoti alcune coppie hanno offerto la loro testimonianza. Ad iniziare sono stati Alfredo e Clelia della parrocchia Gran Madre di Dio: “ Noi siamo schivi, non amiamo parlare in pubblico, ma questo percorso ci ha così entusiasmati che vogliamo parlarvi della nostra esperienza. Noi facciamo già parte della pastorale battesimale e abbiamo cominciato a invitare agli incontri le coppie conosciute in quel cammino. Ora al termine degli incontri siamo convinti più che mai, che il Signore stupisce sempre. Noi pensavamo che venissero delle coppie invece che altre. Ci siamo dovuti ricredere nel vedere arrivare persone che non pensavamo avessero mai accettato. Attraverso le riflessioni abbiamo notato che la famiglia che rimane nel Signore è forte, sostenendoci vicendevolmente e pregando insieme si superano le difficoltà”. Pierre e Simona della parrocchia di san Basso hanno detto: “ Noi facciamo parte del percorso dei fidanzati. All’inizio eravamo molto titubanti, non sapevamo a quali coppie potessimo chiedere di intraprendere questo cammino. Poi man mano sono cresciute. Attraverso le riflessioni ci siamo resi conto di quanto le coppie abbiano bisogno di confrontarsi, di parlare insieme. Di qualunque problema, grande o piccolo che esso sia, le coppie devono parlarne insieme. Marito e moglie pensano di conoscersi bene, ma spesso non è così. Si vivono insieme tanti momenti, ma si dialoga molto poco. Noi vorremmo far capire alle famiglie che coloro che sono in chiesa non sono perfetti, ma intendono farsi guidare dal Signore. Come coppia vorremmo andare incontro agli altri e fargli scoprire l’Amore di Dio”.
Alfredo e Patrizia della parrocchia della Santissima Annunziata hanno affermato: “Agli incontri abbiamo visto tanti tipi di coppia, tutti diverse tra loro. Per ognuna però è stato importante vivere insieme il momento della preghiera. La preghiera da forza, da gioia, dona quella leggerezza speciale che niente può donare. Si va avanti con più coraggio, si va a dormire più sereni. Ci rendiamo conto di quanto sia spesso difficile poter pregare insieme. Un’altra cosa che è venuta fuori dalle riflessioni è stata la difficoltà per alcuni di vivere la relazione di coppia, tanti impegni tolgono spazio al rapporto marito-moglie. Si dovrebbe cercare sempre di ritagliarsi un momento da vivere solamente come coppia”.
Vincenzo e Francesca hanno condiviso: “Sono stati mesi duri, all’inizio non sapevamo a quali coppie poter proporre questo cammino. Ora dopo gli incontri vogliamo ringraziare il nostro vescovo per averci dato la possibilità di vivere questi bei momenti. Siamo convinti che è un’esperienza da dover rifare. La gioia che abbiamo provato è stata infinita. Il vedere le coppie passeggiare mano nella mano, il vederle fare colazione insieme per noi è stato un grande traguardo, nonostante alcuni forse pensano siano cose banali. La vita di coppai è fatta di semplici cose, ma fatte con grande amore”.
Sergio della parrocchia san Pio X nella sua riflessione ha detto: “Mia moglie non è presente perché sta preparando un esame di teologia. Quando mia moglie mi ha proposto questo cammino devo essere sincero ero titubante. Lo stare insieme ad altre coppie, il confrontarsi con loro mi ha aiutato ad essere meno individualista. Attraverso mia moglie il Signore mi ha fatto scoprire tante cose belle che prima non comprendevo. Per esempio l’andare a Messa ora per me ha un sapore nuovo, più bello. Prima ero dedito soprattutto al lavoro, trascurando famiglia e fede, ora invece ho riscoperto la bellezza della preghiera e soprattutto del pregare insieme”. Sua Eccellenza Mons. Carlo Bresciani in conclusione: “Ho ascoltato con molto interesse le testimonianze. Sono felice di questo cammino, la famiglia è l’icona di Dio. La Preghiera rende presente la forza di Dio. Dio accompagna la coppia, protegge il Sacramento del matrimonio. Dio è Amore e vuole farlo sperimentare a ciascuno di noi. Quando ci fidiamo di Lui e ci abbandoniamo alla Sua volontà il Signore ci fa fare esperienze bellissime e impensabili”.
Alle ore 19:00 è iniziata la Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Carlo e concelebrata da don Alfredo e padre Claudio con l’assistenza del diacono permanente Giovanni Bettoni. Al termine della Messa si è cenato insieme e poi la serata è proseguita con uno spettacolo.
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