SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lunedì 12 giugno si è svolta in località Ponterotto, per iniziativa dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, la commemorazione dell’eccidio avvenuto 73 anni fa dei sambenedettesi Neutro Spinozzi, Salvatore Spinozzi e del brigadiere dei carabinieri Elio Fileni.
Il consigliere comunale Carmine Chiodi ha rappresentato il comune di San Benedetto del Tronto con il gonfalone della città. La delegazione dell’ANPI di San Benedetto del Tronto era composta dal presidente della sezione prof. Antonio Bruni, dal vice presidente Giuliano Chiavaroli, dalla prof. Annelise Nebbia e da Giovanni Bruni.
Presente anche una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri con il presidente M.M. Gianpaolo Mantovani e il suo vice Elbano Bovara e rappresentanti dell’ANPI provinciale. La Provincia di Ascoli Piceno, medaglia d’oro per la Resistenza, ha inviato una corona di alloro.
Dopo la deposizione della corona sul cippo dedicato alle vittime, ha preso la parola il prof. Bruni che ha ricordato i fatti accaduti in quel 12 giugno 1944.
Il giorno prima, ha ricordato Bruni, arrivarono nella frazione Ponterotto di San Benedetto del Tronto alcune camionette di tedeschi in ritirata che occuparono l’abitazione di Salvatore Spinozzi dandosi a razzie nella zona. Uno di loro rubò una bicicletta lasciata fuori da un vicino negozio. La proprietaria chiese aiuto a Neutro Spinozzi, patriota della formazione “Zara”, il quale la fece recuperare ad un suo amico per restituirla al legittimo proprietario. Il tedesco furioso intimò allo Spinozzi di restituirgliela minacciandolo con la pistola. Lo Spinozzi reagì impadronendosi dell’arma in tempo utile per rispondere ai colpi di pistola di un altro tedesco accorso in aiuto del camerata. Lo Spinozzi rimase ferito ad una guancia mentre il tedesco che gli aveva sparato venne raggiunto dai colpi del patriota. Qualcuno avvisò il comando di base tedesco, in località “la Quercia” di Acquaviva Picena, che accorse con una camionetta dotata di mitragliatrice facendo fuoco contro Neutro Spinozzi che fu colpito a morte, mentre Salvatore, ferito alle gambe, tentando di rotolarsi dalla scarpata, venne raggiunto da un tedesco, che gl’inferse il colpo di grazia alla testa.
Il brigadiere Elio Fileni, addetto all’ordine pubblico di quella frazione, si avvicinò al campo d’azione per tentare l’impossibile, ma venne catturato, torturato e ucciso.
Ricordando quegli efferati episodi, il presidente dell’ANPI Bruni ha evidenziato come il nostro continente nei decenni passati sia stato teatro di sanguinosi conflitti: “Quell’esperienza ci ha insegnato – ha concluso Bruni – che le atrocità della guerra annullano il valore della vita umana. E’ più che mai attuale l’appello alle giovani generazioni affinché non dimentichino quei fatti, diventino portatori di pace e si battano per un’Europa unita e solidale”.