“Un bambino su 5 in Paesi ad alto reddito vive in povertà reddituale relativa e in media 1 su 8 affronta insicurezza alimentare”. Sono alcuni dei dati contenuti nell’ultima Report Card dell’Unicef-Centro di Ricerca Innocenti diffusa ieri. “Circa 1 bambino su 10 nei Paesi ad alto reddito vive in famiglie in cui nessun adulto possiede un impiego”, si legge in una nota, mentre “fra i giovani fra i 15 e i 19 anni nei Paesi ad alto reddito, circa 1 su 13 non lavora, non studia e non segue un programma di formazione (‘neet’)”. Inoltre “nei Paesi ad alto reddito, nel 2012, il suicidio è stato la principale causa di morte tra i giovani tra i 15-19 anni di entrambi i sessi, avendo provocato il 17,6% di tutti i decessi”. E ancora “almeno 1 bambino su 10 nei paesi esaminati è regolarmente vittima di bullismo”. Per quanto riguarda l’Italia, “il 25,1% dei bambini vive in povertà reddituale relativa e il 51% in povertà multidimensionale”. Nel nostro Paese, inoltre, “l’11,2% dei 15-19enni non lavora, non studia e non segue un programma di formazione” mentre “il 9,7% dei minorenni vive in famiglie senza lavoro”. “L’Italia ha la più alta percentuale di bambini e adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 15 anni che riferiscono di soffrire di due o più sintomi psicologici più di una volta alla settimana (36,5%)”, prosegue l’Unicef, rilevando che il nostro Paese “ha il quinto tasso di omicidio infantile più basso (0,19 su 100mila)” mentre “il tasso di bullismo cronico auto-segnalato è il terzo più basso” tra i Paesi considerati: in ogni caso “il 5,2% degli 11-15enni italiani ha subito episodi di bullismo almeno due volte al mese”. L’Italia ha anche “il quarto tasso di ubriachezza più basso tra i bambini di età compresa tra 11 e 15 anni, pari al 4,4%” mentre “il tasso di suicidio tra gli adolescenti (15-19 anni) è di 1,9 su 100mila, il secondo più basso”.