“In questi luoghi non meritano abbandono né uomini, né bestie e nemmeno le antiche pietre crollate, incastonate nei secoli come fossero gioielli preziosi. Questi luoghi devono tornare a nuova vita, lo vogliono con forza gli abitanti che restano nei pressi delle loro case, e anche quelli che se ne allontanano soltanto per riprendere forza, e che vogliono tornare per ricominciare la vita di sempre, lenta ma fattiva, che ha curato per secoli i monti, i campi e le mandrie”.

Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana, inaugurando ieri a Norcia il centro di Santa Maria delle Grazie, il primo dei cinque Centri di comunità, finanziato e realizzato da Caritas Italiana, con il sostegno delle Caritas del Nord-Est d’Italia. Alla sua prima visita ufficiale da presidente della Cei, il cardinale Bassetti ha ribadito la sua “vicinanza e la solidarietà concreta della Chiesa, stavolta non solo umbra, ma di tutta Italia” e ringraziato l’arcivescovo locale, mons. Renato Boccardo, “che vi segue con paterna attenzione fin dai tristi giorni di agosto” e il sindaco e il parroco della città, Nicola Alemanno e don Marco Rufini, “che non vi hanno mai abbandonato e che con voi ogni giorno portano il peso e la sofferenza della devastazione, uniti alla forte volontà di rinascita”. Tuttavia, ha aggiunto il cardinale, “stasera non vogliamo rivangare il passato ma proiettare il nostro sguardo verso il futuro. Occorre ricostruire le case ma anche i cuori. E questo lo si può fare stando uniti e vivendo insieme i momenti salienti della vita comunitaria. Talvolta però l’ingegno non è sufficiente, ma si mostra necessaria la carità, ossia quell’amore gratuito e spassionato che anima e rende viva la nostra vita”.

“La terra ha tremato – ha detto il card. Bassetti – ma la carità no: essa non vacilla; ed è proprio grazie ad essa che questa nostra amata terra avrà un futuro, da costruire giorno dopo giorno con pazienza, benevolenza, giustizia, rispetto ed umiltà, ponendo al centro le persone nella loro integralità e dando così testimonianza di quella carità ecologica nella quale l’uomo e l’ambiente vanno a braccetto nella reciproca edificazione”. La carità, tuttavia, non è disgiunta dalla Croce. Per il presidente della Cei “è proprio quest’ultima che ci aiuta a valorizzare, accettare e sopportare tutte le sofferenze alle quali siamo andati incontro”. “Carissimi – ha concluso il card. Bassetti rivolgendosi ai tanti fedeli che hanno affollato il centro – quello di stasera è un ulteriore tassello che inseriamo nel grande progetto di rinascita di questa cara città di Norcia e del suo territorio. Un segno di risurrezione per una terra che l’Italia, ma oserei dire il mondo intero, guarda con ammirazione e con sentimenti di umana sofferenza e solidarietà. La terra di San Benedetto cara a molti popoli d’Europa e del mondo! In questi luoghi non meritano abbandono né uomini, né bestie e nemmeno le antiche pietre crollate, incastonate nei secoli come fossero gioielli preziosi. Norcia e la Valnerina possono e debbono rinascere con lo sforzo tenace degli abitanti e con l’aiuto fraterno di istituzioni pubbliche e private e di tante persone di buona volontà. È nel segno della carità operosa che inauguriamo stasera questo ‘Centro di comunità’ come immagine di una vita che non si ferma, non si arrende di fronte alle calamità, ma nel segno dell’amore fraterno vuole continuare la propria storia”.