BRUXELLES – Nel 2016 l’85% delle famiglie europee aveva accesso a internet (contro il 70% nel 2010). La maggior parte di esse ha navigato attraverso il telefono (79%, di cui il 94% giovani tra i 16 e i 24 anni), un computer portatile (64%) o un computer di casa/ufficio (54%) o ancora con il tablet (44%). I più frequentemente “on line” – il dato è relativo a coloro che utilizzano internet – sono gli italiani, con il 96% di utenti quotidiani, seguiti a ruota dal Lussemburgo, con il 95%. Sono alcuni dei dati che compaiono nella pubblicazione interattiva “Società ed economia digitale nell’Ue” lanciata oggi da Eurostat, l’istituto di statistiche dell’Unione europea, sull’utilizzo delle tecnologie digitali nell’informazione e comunicazione. Quattro sono le parti dello studio: una prima parte descrive “il profilo della società e delle imprese digitali” offrendo numeri interessanti sull’uso e le modalità di accesso di privati e imprese. Si scopre ad esempio che all’inizio del 2016 era solo il 3% delle imprese a non avere connessione internet e che il 69% delle imprese che lo utilizzava forniva ai propri dipendenti un dispositivo portatile con una connessione internet mobile.
Lo studio poi analizza la situazione dell’“e-commerce”, vale a dire chi compra o vende beni e servizi on line. Il 69% delle persone che usano internet, senza grosse differenze d’età, hanno già comprato on line, soprattutto abbigliamento e articoli sportivi. Ad amare l’e-shopping sono i britannici (87%), i danesi (84%) e i tedeschi (82%). Lo studio spiega poi alcuni aspetti legati alla sicurezza su internet, alla privacy e protezione delle informazioni personali, alla sicurezza delle imprese. Nel quarto capitolo si spiega infine “contenuto e obiettivi della politica Ue in materia di creazione del mercato unico digitale”.
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