di Sarah Numico
Appuntamento a Vilnius, dal 23 al 25 giugno, per la nona Giornata nazionale della gioventù lituana. La frase del vangelo di Giovanni “la verità vi farà liberi” è il tema dell’incontro. “È un evento organizzato tutto dai giovani e questo lo rende diverso dagli incontri a cui di solito partecipano gli under30 ma che sono preparati da professionisti: è un’occasione per sperimentare la Chiesa come un posto dove amare ed essere amati, avere amici, assumersi delle responsabilità. In fondo è quello che Papa Francesco chiede ai giovani”. Lo spiega al Sir Roberta Daubaraitė-Randė, giovane madre di tre figli con un diploma in scienze sociali, segretaria del Consiglio nazionale per la gioventù della Conferenza episcopale lituana.
Preparazione in nove tappe. È lei la responsabile, in questi mesi, del gruppo che ha preparato la Giornata e che ha un volto davvero giovane: sono 75 i membri del gruppo, di cui 25 giovani delegati dalle sette diocesi lituane più altri appartenenti a comunità, associazioni, organizzazioni che danno una mano. “È un comitato davvero grande, ma pieno di gioia perché i giovani sono molto contenti dell’incontro”. Il tema scelto “parla di loro”, spiega Daubaraitė-Randė. “Oggi viviamo in una società in cui non sappiamo veramente che cosa sia la libertà e che cosa sia la verità. Nel percorso di preparazione alla Giornata, i giovani hanno fatto un cammino in nove tappe e hanno discusso sul significato di libertà, verità e amore”; “hanno cercato di capire che cosa sia importante per ciascuno di loro, di come ciascuno riesce ad accogliere se stesso con amore, perché tutto comincia dall’amore e se mi sento amato, riesco ad amare”.
“Più attivi nelle parrocchie…”. Sono attesi a Vilnius circa 6mila partecipanti per i primi due giorni del programma, accompagnati dai loro insegnanti, catechisti, animatori. “In tante parrocchie esistono gruppi giovanili, ma non in tutte e questo è un nostro compito per il futuro: in Lituania abbiamo il grosso problema dell’emigrazione verso l’estero, ma anche di quella interna, dai piccoli centri verso le grandi città”. Quindi i pochi giovani che restano nelle comunità più piccole o in zone più periferiche vanno motivati: “Vorremmo riuscire a fare in modo che i nostri giovani fossero più attivi nelle loro parrocchie, ed è anche per questo motivo che abbiamo pensato il percorso di preparazione, per creare comunità di giovani più forti, per spingerli a coinvolgersi di più e ad assumersi responsabilità. Non è semplice, ma è il nostro obiettivo”.
Programma intenso. Venerdì 23 giugno è una giornata pensata per gli studenti universitari: 8 gruppi di discussione presso la facoltà di management ed economia, momenti di musica e festa, e poi l’adorazione fino alle 7 del giorno dopo. Sabato mattina sarà impegnata in una grande cerimonia di apertura con tutti i vescovi della Lituania. Poi i giovani si “disperderanno” per Vilnius tra le varie attività e alla sera ci sarà la “serata della misericordia”, con la possibilità di ricevere il sacramento della riconciliazione, a cui seguirà la preghiera conclusiva.La domenica è segnata dalla beatificazione dell’arcivescovo Teofilo Matulionis.
La mattina tutti i giovani sono inviati a una grande festa nel cuore di Vilnius: musica, giochi, atelier creativi e di danza, gare sportive a cui potranno unirsi anche coloro che arrivano per la beatificazione o chi è in giro per il centro della città. In una sorta di pellegrinaggio festoso si andrà tutti alla cattedrale per la beatificazione, che inizia alle ore 14. “Ad accompagnare l’evento 500 volontari, un numero straordinario per noi: 800 persone avevano fatto domanda per fare i volontari, segno che c’è grande voglia di partecipare ed essere attivi nella Chiesa”, sottolinea Roberta Daubaraitė-Randė.
Prima beatificazione a Vilnius. La beatificazione sarà per la Lituania un evento storico e si prevedono 20mila partecipanti. La storia dell’arcivescovo Teofilo Matulionis però parla anche ai giovani “e molto”. Il suo motto era “attraverso la croce fino alle stelle” (Per crucem, ad astra) e “questo è il modo in cui noi dovremmo vivere la vita. Matulionis è anche il patrono della Giornata nazionale: la storia di quest’arcivescovo è molto vicina alla storia del nostro Paese, nella lotta per la fede nelle dure condizioni del tempo”. Mons. Matulionis (1876-1962) infatti patì una vita di persecuzioni a causa della sua fede da parte del regime comunista. “Il suo esempio ci indica che siamo tutti invitati a essere santi e per i giovani è una cosa meravigliosa”. È la prima volta “che si svolge una beatificazione in Lituania e quindi siamo felici di mostrare questo modello e di vivere come giovani la storicità di questo momento per la nostra Chiesa”.
In cammino verso il Sinodo. I giovani lituani si coinvolgeranno anche per il Sinodo? “Abbiamo iniziato a guardare il questionario, ma la preparazione della Giornata ci ha completamente assorbiti. Manderemo le risposte dopo la Giornata nazionale. Però siamo contenti che ci sia il Sinodo perché è la prima volta che si chiede ai giovani come sia la loro situazione nel mondo e nella Chiesa. Una cosa importante che la pastorale giovanile fa già è accompagnare il cammino di ricerca di un significato per la vita delle persone, ma adesso finalmente è il momento del dialogo tra i giovani e la Chiesa per ascoltare che cosa i giovani cercano”. Che cosa chiedono i giovani lituani alla Chiesa? “Lavorare nella Chiesa, e intendo dire in tanti modi diversi, sia come volontari sia dopo un percorso di preparazione e quindi come collaboratori stipendiati”.